Calcio
Lugano, il grande rammarico
I bianconeri sono stati battuti ma la sconfitta non rispecchia i valori visti in campo
Pubblicato il 25.08.2023 11:38
di Silvano Pulga
La parola chiave dopo la sfida di Europa League a Bruxelles? Rammarico. Sì, perché ci stava perdere con la compagine belga (del resto gli algoritmi delle società di scommesse erano abbastanza eloquenti, visto che pagavano 1,6 la vittoria dei padroni di casa e 5 quella dei ticinesi): tuttavia, il campo ha rivelato che i gialloblù sono una squadra alla portata di quella bianconera. Rammarico: perché gli avversari dell’undici di Croci Torti non hanno giocato con l’intensità che si preannunciava alla vigilia, ma si sono approcciati agli svizzeri con una certa prudenza, soprattutto nei primi minuti. Ed era piaciuta l’attitudine dei sottocenerini, a inizio gara. Poi, però, la compagine di casa, studiando gli ospiti, si è accorta che sulla fascia destra si passava abbastanza facilmente: e da lì hanno costruito alcune trame pericolose, e l’azione dalla quale è nato il gol del vantaggio. Rammarico: perché, nel frangente di cui sopra, con maggiore cattiveria e attenzione, si sarebbe potuto evitare di incassare una rete che, fatalmente, ha indirizzato la sfida in un certo modo. Rammarico: perché, lo scorso anno, dopo il turno preliminare di Conference League, si era capito che la squadra, nonostante ne facessero parte alcuni elementi che i campi europei li avevano calpestati, non era ancora pronta per frequentare con profitto certi palcoscenici. Ed è stato (anche) per questo motivo che è arrivato, sulle rive del Ceresio, Renato Steffen. Il quale, ieri sera, ha avuto sui piedi il pallone del possibile pareggio (e non solo quello), sprecandolo malamente. Non ci piace puntare il dito sui singoli, ma purtroppo a Bruxelles è andata così. La settimana prossima, servirà che il nazionale rossocrociato tiri fuori quel carattere che lo ha reso famoso, per avere delle possibilità di ribaltare la situazione. In passato è accaduto: speriamo che succeda ancora. Rammarico: perché, dopo il gol evitabile, la squadra bianconera ha trovato una buona reazione, nonostante gli avversari siano andati vicino al raddoppio (Saipi, in almeno tre occasioni, ha dimostrato riflessi e scelte di tempo di grande livello), e non si è fatta intimorire dall’ambiente e dalla situazione. I bianconeri avevano trovato anche il gol del pareggio: l’annullamento ci stava (sfortunato Hajdari a vedersi carambolare il pallone sul braccio, che si trovava in una posizione naturale), mentre sulla regola è da parecchio che si discute. E ieri sera abbiamo aggiunto un altro tassello dalla parte di chi chiede di rivederla. Rammarico: perché l’inerzia della partita portava verso il pareggio, e invece si è incassato un secondo gol evitabilissimo, ancora una volta per una copertura inadeguata sulla fascia sinistra della retroguardia bianconera. E, per fortuna, dopo, anche i belgi hanno sbagliato, mangiandosi la rete che avrebbe reso il ritorno a Ginevra una scampagnata sul Lemano per i padroni di casa. Rammarico: perché l’Espinoza entrato in campo al posto di Arigoni, che veniva da un brutto colpo incassato a Cornaredo contro l’Yverdon, è apparso decisamente più in palla. E anche alcuni sostituti (Macek su tutti) hanno avuto un approccio al match migliore rispetto a chi è partito dall’inizio. Probabilmente Mattia Croci Torti avrà dormito poco stanotte, anche se la controprova non esiste. Tuttavia, il campo ha sentenziato che alcune scelte non sono state all’altezza: e, a questi livelli, non sempre c’è la possibilità di porre rimedio. Rammarico: perché la situazione, al di là delle ovvie parole dei protagonisti a fine gara, appare compromessa. E, invece, c'era una gran voglia di spegnere il sorriso ironico e la sicumera sul volto di tanti dei tifosi belgi fuori dallo stadio prima della partita, la loro ostentata ignoranza su dove si trovassero Lugano e il Ticino. Rammarico perché si può perdere e uscire dall’Europa League: ma si sarebbe preferito farlo in altre circostanze. Comunque, ci sono ancora 90’ da giocare: e chissà che i gialloblù non debbano maledire quel gol sbagliato sul 2-0. Il passato ci ha insegnato che le imprese, nel calcio, esistono. E, in fondo, la storia si scrive centrando una rimonta definita impossibile alla vigilia, piuttosto che infliggendo una grandinata di reti a una neopromossa.