Calcio
Il ritmo del Milan
L'ambiente rossonero è euforico, l'inizio del campionato è travolgente
Pubblicato il 28.08.2023 06:19
di A. L.
Gerry Cardinale festeggia un anno di Milan. L'estate era iniziata con il “milanismo” in subbuglio. La defenestrazione di Paolo Maldini e Frederick Massara aveva suscitato perplessità e critiche. E anche dileggio: si ironizzava sulla campagna acquisti decisa da un algoritmo. Poi è arrivata la cessione di Tonali e l'indignazione è montata. Si è trattata di un'operazione capolavoro, la cifra ottenuta è esorbitante, e di molto, rispetto al valore del giocatore, che rimane un buon mediano. Lo scetticismo aleggiava e si sentiva proferire la parola boicottaggio. Lesa maestà e attentato alla tradizione: un americano che voleva insegnare calcio agli italiani. Ora è tutto cambiato. La situazione è completamente capovolta. Tira aria di consenso unanime dalle parti di Milanello. Si sente profumo di progetto. Costruito su basi solide: fatturato in aumento, nessun debito, bilancio sotto controllo. Furlani e Moncada hanno comprato e anche bene. E il Milan rischia di essere la sola e autentica novità del campionato. Acquisti mirati, calibrati secondo le possibilità. L'idea è acclarata: muoversi veloci; rompere il ritmo sincopato della Serie A; aggredire l'avversario; scappare lesti negli spazi. Siamo solo solo l'inizio, ma la trama sembra essere nota. La Juve è la solita. È una formazione muscolare, punta sulla prestanza fisica, vuole vincere le partite con la forza e per forza. A Torino lo sviluppo del gioco, storicamente, interessa poco o niente. L'Inter recita un canovaccio ordinario che non prevede colpi di scena, adotta uno schema che ben conosce e dai cui non si discosta. E la sua rosa ha delle lacune. Il Napoli deve trovare una sua identità. Le basi tecniche ci sono. Ma il cambio dell'allenatore è un'incognita. E Cardinale può essere ambizioso, il Milan lo considera un'azienda, è sicuro del suo operato, è risoluto quando deve prendere una decisione, la piazza non la considera. È tetragono: respinge con il silenzio le critiche dei media. E forse capisce pure di calcio: vuoi vedere che Furlani e Moncada, etichettati come sconosciuti, sono davvero competenti?