Aitomobilismo
Verstappen sempre più in alto, Ferrari sempre più in basso
Il Mondiale è senza storia, l'olandese non ha avversari, la sua è una marcia trionfale
Pubblicato il 28.08.2023 08:46
di Silvano Pulga
Siamo ormai arrivati, in Formula 1, in quella fase della stagione dove, ormai, non ci si preoccupa più di migliorare le vetture, e si pensa alla stagione futura. Remi in barca, dunque, guardando l'ennesima passerella di Max Verstappen, che questa volta ha sconfitto, oltre agli avversari, il maltempo, che ha flagellato la gara, costringendola a uno stop di oltre quaranta minuti. Nona vittoria consecutiva per l'olandese, davanti al pubblico di casa, record di Vettel raggiunto. E ora, via verso Monza, il prossimo fine settimana. Bene anche Fernando Alonso, secondo, e Pierre Gasly, anch'egli sul podio. Débâcle Ferrari: quinto Carlos Sainz, ritirato Charles Leclerc al quarantatreesimo giro. A tenere banco, nel paddock, sono state però le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa, alla Gazzetta dello Sport, dal Team principal del Cavallino, Fréderic Vasseur, il quale aveva fatto, laconicamente, il punto della situazione. Il dirigente, evidentemente, non è soddisfatto dei risultati raggiunti, anche se si è dichiarato soddisfatto della reazione del team. Il problema delle Rosse è il passo gara (ce n'eravamo accorti tutti, ça va sans dire), e la criticità è stata individuata nell'aerodinamica della monoposto, spinta al limite, il che costringe i piloti a dei grossi sforzi in gara per domare la monoposto. Su questi ultimi, l'ex manager della Sauber è stato chiaro: "Se sono contento di loro? Si può sempre fare meglio, sia come team che come piloti. Charles si aspettava una stagione diversa, all’inizio è andato oltre il limite, ora sembra aver digerito meglio la situazione. Lui è impulsivo, quando le cose vanno male non si trattiene. Talvolta è meglio invece prendere tempo e analizzare i dati con più calma. Carlos è molto pratico, ed è un buon riferimento per noi. Finora, guardando alle qualifiche, il gap con Charles si è ridotto rispetto al passato". Come scrivevamo sopra, si guarda quindi al futuro: "Stiamo lavorando sulla macchina nuova. Dobbiamo trovare i giusti margini perché i piloti non siano sempre al limite, ma sappiamo di davanti ancora molto tempo. Abbiamo rinforzato il team tecnico con 25 elementi nuovi, abbiamo già un accordo con un grande nome. Ma il problema è trovare i giusti argomenti per convincere gli ingegneri a venire a lavorare in Italia. C'è anche da dire che i tecnici di livello hanno contratti di almeno tre anni. Poi, come dicevo prima, c'è l'aspetto logistico: nel Regno Unito, i team hanno tutti sedi vicine, puoi cambiare posto di lavoro rimanendo nella stessa casa, con tutto ciò che questo comporta a livello di logistica familiare, scuole per i figli eccetera. Perché un ingegnere venga qui in Italia, prima dobbiamo convincere lui, poi la moglie e quindi i figli...". A quanto sembra, insomma, il fascino della cucina emiliana non basta: servono presidi convincenti, quindi. Ma ai tifosi, della scuola per i figli dei nuovi ingegneri, importa poco. Sul banco degli imputati ci sono anche i piloti e il sogno Hamilton, che sembra aver perso il feeling con la Mercedes, è qualcosa di concreto. Vasseur non chiude le porte: "Ci conosciamo da una vita, è ogni volta che ci vedono parlare, logicamente, si scatenano le voci. La realtà è che lui è un grande pilota soprattutto rispetto allo sviluppo della macchina, e gente come lui, come Verstappen e come Leclerc sono un valore aggiunto, in questo ambito". La situazione, in conclusione, è quella che è. Una Monza esauritissima si appresta quindi ad assistere all'ennesimo trionfo di Max Verstappen, a meno di problemi che noi, certamente, non ci auguriamo. Chissà che qualcuno, alla FIA, non inizi a farsi qualche domanda: perché creare suspence rispetto ai record da battere non è facile. E anche se dietro Max c'è vita, con sorpassi spettacolari per decidere la terza o la quarta posizione, la gente inizia a non apprezzare. E questo, alla lunga, potrebbe diventare un problema. Trecentomila persone a Le Mans, sessantamila a Monza per l'Endurance sono una realtà oggettiva, e il segno che il pubblico, alla lunga, trova altri motivi d'interesse, quando si annoia. Pregasi prendere nota.