Sorrisi e tanta
gioia ieri sul campo principale di Cornaredo.
Un anno e mezzo
dall’ultima vittoria, le ragazze del FC Lugano sono tornate a ottenere i tre
punti.
Era dalla
stagione 19/20, quella delle “americane” tanto per intenderci (con il Lugano che
disputava la Champions League), che le bianconere non uscivano dal campo con la
posta piena.
Dopo un inizio di
campionato da incubo, con 18 sconfitte consecutive (alcune anche piuttosto imbarazzanti
dal punto di vista numerico) le ragazze di mister Antonelli sono tornate al
successo battendo 2-1 il Basilea.
Beatrice Girelli,
direttore sportivo del Lugano, è tornata anche lei a sorridere.
“Oggi sono
veramente felice, era un risultato che le ragazze si meritavano. Tutto l’ambiente
ha sofferto un po’ in questo periodo, dove siamo partiti praticamente da zero.
Non ci siamo mai abbattute e alla fine credo che il frutto del nostro lavoro si
stia vedendo”.
Era un risultato
che si vedeva arrivare dopo le ultime buone prestazioni, no?
“Dopo il pareggio
di febbraio a Lucerna si era capito che la squadra era in crescita. A gennaio
abbiamo fatto qualche innesto e con il tempo siamo riusciti a trovare il giusto
amalgama”.
Quanto è stata
dura gestire quel lungo periodo di sconfitte?
“Perdere non è
mai bello ma noi abbiamo cercato di fare un lavoro importante a livello di
comunicazione. Abbiamo parlato molto in squadra e analizzato tanti video per
cercare di capire dove sbagliavamo. Le ragazze però si sono dimostrate delle
combattenti e non si sono mai demoralizzate”.
Non avete mai
pensato di cambiare la guida tecnica vero?
“Assolutamente
no. Non è mai stato discusso il ruolo di nessuno all’interno del gruppo: siamo
una squadra e in fondo siamo tutti in discussione. Anch’io. È il nostro anno
zero, lo sapevamo che ci voleva pazienza e che dovevamo trovare il nostro equilibrio”.
Com’è il rapporto
con la squadra maschile?
“È veramente
bellissimo, io lavoro al fianco del direttore generale Michele Campana che mi
ha sempre dato grande fiducia e carta bianca nelle decisioni. Oltretutto possiamo
approfittare del grande supporto che ci offre lo staff tecnico, con cui ci
confrontiamo spesso come in una grande famiglia”.
Il presidente Renzetti
vi ha fatto i complementi per la vittoria attraverso i social.
“Il presidente ci
segue spesso, i suoi commenti sono sempre molto propositivi. Ci fa molto
piacere il suo supporto, sentiamo il calore e la vicinanza della prima squadra”.
Economicamente
come vi gestite?
“Non è semplice
racimolare sponsor: il calcio femminile è ancora agli albori e probabilmente i
nostri risultati non hanno aiutato in questo periodo. Abbiamo puntato molto sul
locale perché l’obiettivo a lungo termine è quello di promuovere il calcio
femminile in Ticino. Attualmente abbiamo otto ticinesi in squadra ed è ovvio
che essendo una regione piccola è impossibile costruire una squadra di serie A
soltanto con le giocatrici locali. Così siamo andati a puntellare la squadra
con qualche rinforzo laddove ce n’era bisogno”.
Nonostante l’ultimo
posto c’è ancora la salvezza nel mirino.
“L’ultima delle
serie A affronterà la terza della serie B in un playout di andata e ritorno nel
mese di giugno. Noi vogliamo mantenere la categoria ma non bisogna mai dare nulla
per scontato. Domenica per gli ottavi di Coppa Svizzera affronteremo l’Yverdon,
attualmente capoclassifica in serie B. Sarà un test importante per capire cosa ci
aspetterà a giugno”.