CALCIO
"Mi ha scritto Sannino..."
Dopo le parole di Moresi ieri sera a Fuorigioco, tra i due c'è stato uno scambio di messaggi
Pubblicato il 29.08.2023 09:52
di L.S.
Il pareggio ottenuto in zona Cesarini sabato a San Gallo con un gol di Luca Peres (con un uomo in meno, espulso Nivokazi), la sfida di domani a Cornaredo contro il Rapperswil e il derby di sabato al Maglio contro il Paradiso. Per il Lugano II di Ludovico Moresi sarà una settimana impegnativa, sia mentalmente che fisicamente. Ma il pareggio di San Gallo può essere un bel propellente proprio a livello mentale, come conferma anche il tecnico bianconero.
“Abbiamo portato via un punto in maniera meritata, nonostante l’inferiorità numerica. Credo che dal punto di vista caratteriale sia stata una bella prova dei ragazzi”.
E domani sotto con il Rapperswil:
“Mi aspetto una partita molto dura, con l’Etoile Carouge è la squadra forse più accreditata per la promozione. Certo che se il Paradiso continuerà a giocare a questi ritmi, allora bisognerà considerarla assolutamente una candidata”.
Paradiso che affronterete sabato in casa, ma non a Cornaredo, al Maglio.
“Sì, con il Rapperswil giochiamo a Cornaredo poiché il Maglio non è adatto per le partite in notturna. Ma il nostro campo resta il Maglio e contro il Paradiso giocheremo lì. È un derby ed è molto sentito soprattutto dai giocatori: è normale che sia così. Il Paradiso ha fatto un ottimo lavoro in questi anni e credo che sia giusto dare merito alla società del presidente Caggiano”.
Lei ieri sera a Fuorigioco ha parlato benissimo anche di Sannino, allenatore del Paradiso. Ci ribadisce il concetto?
“Ho semplicemente detto che sono rammaricato dal fatto di averlo sempre contro. È un avversario, e questo non mi permette di andare a vedere i suoi allenamenti, dai quali avrei sicuramente tanto da imparare. Da allenatori come lui, che sono due o tre spanne sopra gli altri, c’è sempre qualcosa da carpire".
In queste ore però c’è stata una novità, vero?
“Sì, ieri sera, dopo la trasmissione, ho ricevuto un messaggio di Sannino che mi ringraziava per le belle parole e che mi invitava, ovviamente dopo il derby, a trovarci a bere qualcosa e a parlare di calcio. Un appuntamento al quale non mancherò. Fa piacere che allenatori con un simile curriculum siano disposti a incontrare giovani tecnici come il sottoscritto. Spesso sono proprio persone così a essere le più umili”.
Lei ha ottenuto il patentino Uefa Pro e anche ieri sera a Fuorigioco ha giustamente ribadito l’intenzione, un giorno, di allenare ad alti livelli.
“Credo che sia un po’ la speranza di molti che fanno questo mestiere. In questo momento penso di essere nel posto migliore per un allenatore di 43 anni che ha mosso in questi anni i primi passi, ma la speranza e l'ambizione, in futuro, sono quelle di allenare una squadra di professionisti a livelli più alti”.
Cosa potrebbe cambiare tra allenare dei giovani e una squadra di professionisti?
“Credo che la differenza possa essere soprattutto a livello di spogliatoio. Con i ragazzi si usa un certo “pugno”, mentre con i professionisti l’approccio è più difficile, sicuramente diverso. Ho vissuto tanti spogliatoi e mi rendo conto delle difficoltà della gestione ai livelli più alti”.
In questi anni a Lugano, qualcosa è però cambiato, vero?
“Assolutamente sì. Prima dell’avvento della nuova proprietà, la nostra era una gestione più amatoriale. Ora invece faccio l’allenatore a tutti gli effetti. Poi è chiaro, allenare una Under 21, i cui giocatori cambiano a ogni partita, porta a dover affrontare dinamiche diverse, ma non per questo meno stimolanti”.
Sabato a San Gallo avete schierato sia Aliseda che Mai: come li ha trovati?
“Aliseda doveva giocare soltanto 45 minuti ma ha chiesto di restare in campo un po' di più: aveva voglia di mettere minuti nelle gambe. Ho sempre detto, anche perché aveva già giocato con noi in passato, che è un giocatore incredibile, capace di inventarti una giocata quando meno te l’aspetti. Per il Crus sarà sicuramente un grande rientro. Mai lo vedevo per la prima volta e si vede subito che dispone di grandissima classe. Rispetto ad Aliseda è ancora un po’ indietro di condizione, ma devo dire che tutto sommato si è adattato molto bene al ritmo altissimo imposto dai giovani del San Gallo. Si notava che era di un’altra categoria”.
Lei è ormai quattro anni che allena questa squadra…
“Sì, ma sono sempre molto motivato, anche perché abbiamo avuto la fortuna e la bravura di ottenere delle promozioni. Se fossi rimasto in Seconda Interregionale, probabilmente non sarei più qui…”.