CALCIO
"Ecco perché abbiamo scelto il FC Locarno..."
Matt Rizzetta, da New York, ci racconta il progetto che ha in mente: Cavalli partner fondamentale
Pubblicato il 30.08.2023 08:39
di L.S.
Un passo avanti importante è stato compiuto. La LOI (letter of intent) è stata firmata.
Sì, a New York sono davvero interessati al FC Locarno.
Ne avevamo scritto un mese fa: la North Sixth Group ha puntato il club delle bianche casacche e in queste ultime settimane sono stati fatti progressi significativi nella trattativa e nella conoscenza reciproca.
Matt Rizzetta, Charmain e fondatore della “N6G”, ha deciso di raccontarci, con dovizia di particolari, il progetto Locarno.
Ci chiama dalla grande Mela: cordiale e disponibile, l’italo-americano parte proprio dalla “letter of intent”.
“Prima di rilasciare queste dichiarazioni volevamo fare questo passo: ora dobbiamo aspettare l’assemblea di novembre del club, che dovrebbe diventare una SA, e poi potremo dire ancora qualcosa in più".
Intanto qual è l’obiettivo a corto termine?
“È semplicemente quello di iniziare a entrare in società con una percentuale di minoranza e dare una mano al presidente Mauro Cavalli, che in questi anni ha fatto un lavoro incredibile, un vero e proprio miracolo sportivo. Almeno per quest’anno non cambierà nulla, poi alla fine della stagione ci sederemo attorno a un tavolo e vedremo come proseguire la collaborazione”.
Sempre con Cavalli?
“Sì, per noi Mauro è imprescindibile, è un personaggio che conosce il territorio e che vorremmo restasse al nostro fianco, anche in futuro".
Il Locarno è in Seconda Interregionale: darete subito una mano per cercare la promozione?
“La nostra speranza è quella di salire di un’altra categoria già alla fine di questa stagione e cercheremo di dare una mano laddove ce ne sarà bisogno. Siamo pronti a sostenere da subito il club a livello economico”.
Rizzetta, perché avete scelto proprio Locarno?
“Riteniamo che sia un club con grande potenzialità, oltre ad avere un passato e una storia importanti. Sono requisiti per noi fondamentali al momento di fare delle scelte. Oltretutto per noi il Ticino è strategicamente importante, abbiamo tanti partner di lavoro in Italia e anche per una questione di lingua abbiamo capito che il vostro cantone potesse rappresentare la scelta giusta”.
Cosa conosce del Ticino?
“Ci sono già venuto alcune volte e lo trovo bellissimo. Nell’ultimo periodo abbiamo mandato in Ticino il nostro direttore generale di New York, ma molto presto, credo a fine settembre, arriverò anch’io”.
È vero che avete avuto contatti anche con Bellinzona e Paradiso?
“Sì, è vero. Una volta identificato il Ticino, abbiamo parlato con i principali club, quelli che pensavamo potessero essere interessanti a un nostro coinvolgimento. Senza voler togliere nulla alle altre piazze, abbiamo ritenuto che la bellezza e il valore internazionale di Locarno potessero essere un marchio da esportare. Conosco bene anche le realtà di Bellinzona e Paradiso e ritengo che soprattutto Caggiano in questi anni abbia fatto qualcosa di veramente bello”.
A Lugano c’è Mansueto: lo conosce?
“Conosco bene Davide Pelusi, CEO della Morningstar, che lavora per Mansueto. Gli ho ovviamente chiesto qualche consiglio, visto il grande lavoro che stanno facendo a Lugano”.
Nel lungo periodo, voi che lavoro pensate di fare, e soprattutto, dove sperate di portare il Locarno?
“Noi vogliamo lavorare con grande umiltà, sapendo che ci vorrà del tempo per riportare il Locarno dove merita. Siamo molto motivati e pronti per fare quello che stiamo facendo già con l’Ascoli (serie B) e Campobasso (serie D), dove da qualche anno gestiamo i club. E abbiamo appena preso una squadra a Brooklyn, anche in ottica dei Mondiali che ci saranno proprio qui negli Stati Uniti nel 2026”.
Allora, buon lavoro e a presto:
“Grazie. Ci vedremo a fine settembre…”.
(Nella foto, Matt Rizzetta, al centro, assieme a Kelly Ripa e Mark Consuelo, celebrità statunitensi e soci nel Campobasso)