Calcio
Lugano, credici e sogna
L'impresa è possibile, i bianconeri sono carichi
Pubblicato il 31.08.2023 08:24
di Silvano Pulga
La parola d'ordine, a poche ore dalla sfida decisiva del playoff di Europa League, sembra essere realismo. Nella conferenza stampa prepartita, infatti, Mattia Croci-Torti è sembrato meno teso della settimana scorsa. Se è vero, infatti, che il tecnico ha voluto far notare che la sua squadra, in Belgio, ha avuto 4 nitide occasioni da gol, e che la differenza tra le due squadre è stata che i gialloblù le loro occasioni le hanno trasformate, a differenza dei bianconeri, è anche vero che il tecnico momò non ha potuto fare a meno di ricordare come la sfida sia ampiamente sbilanciata, a questo punto, a favore degli avversari, che avranno dalla loro due gol di vantaggio e la possibilità di gestire l'incontro. A fare la partita dovrà essere il Lugano, che ha il compito non facile di segnare almeno due reti nei tempi regolamentari, senza subirne: e questo appare il tema centrale della sfida di stasera. I ticinesi hanno in canna la possibilità di andare in gol, e lo hanno ampiamente dimostrato all'andata. Il problema è che anche i belgi si sono dimostrati in grado di fare male agli avversari, e sarà difficile chiudere loro la strada della porta, considerando che, per inerzia tattica, spetterà proprio agli elvetici attaccare ed aprirsi, concedendo, per forza di cose, spazi alle ripartenze avversarie. Il tutto al netto del fatto che, tra i pali bianconeri, giocherà Deana: esperto, con un passato proprio qua a Ginevra, ma assente da parecchio dai campi di gioco, e all'esordio coi nuovi compagni. C'è anche da dire che, contrariamente a come fanno di solito, a Bruxelles l'Union SG non è partita a ritmi forsennati, come ci si aspettava, ma con calma, cercando di capire quali fossero gli spazi dove infiltrare la retroguardia ticinese. In sede di conferenza stampa, il loro allenatore, l'ex Genoa Alexander Blessin, ha ovviamente detto che i suoi non scenderanno in campo per proteggere il risultato: ma fa parte della narrazione, in questi casi. Come gestiranno, infatti, la sfida di ritorno i belgi, in uno stadio che sarà, tra l'altro, quasi vuoto? Agiranno in modo conservativo, visto il risultato a proprio favore, o proveranno a sorprendere gli avversari, partendo a pancia bassa per trovare una rete che darebbe loro la sicurezza? Secondo Mattia Croci-Torti, la prima. L'allenatore, ovviamente, ha provato a caricare l'ambiente: chiudere in vantaggio la prima frazione, per dire, aprirebbe scenari interessanti e, dal punto di vista mentale, potrebbe togliere alla compagine belga le sicurezze loro data dal risultato favorevole di Bruxelles. C'è da dire che i bianconeri dovranno farlo partendo da un'infermeria piena: ieri, nella sgambata prepartita, non era presente neppure Renato Steffen. Certo, sono dati in rientro Lukas Mai e Ignacio Aliseda: tuttavia, come intuibile, non saranno al 100 %. Realismo, quindi. Si proverà a fare l'impresa, ma senza dimenticarsi che, in caso negativo, c'è il paracadute della Conference League, competizione più alla portata dei sottocenerini, anche se non ci sarà la possibilità d'incrociare squadre prestigiose come Roma o Liverpool. E poi, soprattutto, c'è il campionato. Il Lugano, pur non giocando, è rimasto al secondo posto, per effetto dei risultati delle altre. E non è un caso che il Crus abbia parlato anche della trasferta di Lucerna di domenica pomeriggio. La sensazione, quindi, è che l'ambiente si stia preparando a minimizzare gli effetti di un'eventuale bocciatura europea. La stagione è lunga, il gruppo deve crescere. E certe partite sono un passaggio per farlo, al netto del fatto che qualcuno è già cresciuto: la chiamata di Bislimi (il migliore in campo con Saipi a Bruxelles) in nazionale è senza dubbio una grande soddisfazione per tutti, e il segnale che la direzione è quella giusta. Dopodiché, chi ama il calcio vive di queste vigilie: e chissà che stasera, contro tutti i pronostici, non si vada invece a scrivere una pagina di storia del club bianconero. In fondo, amiamo il calcio proprio perché ci fa sognare.