La
parola d'ordine, a poche ore dalla sfida decisiva del playoff di
Europa League, sembra essere realismo. Nella conferenza stampa
prepartita, infatti, Mattia Croci-Torti è sembrato meno teso della
settimana scorsa. Se è vero, infatti, che il tecnico ha voluto far
notare che la sua squadra, in Belgio, ha avuto 4 nitide occasioni da
gol, e che la differenza tra le due squadre è stata che i gialloblù
le loro occasioni le hanno trasformate, a differenza dei bianconeri,
è anche vero che il tecnico momò non ha potuto fare a meno di
ricordare come la sfida sia ampiamente sbilanciata, a questo punto, a
favore degli avversari, che avranno dalla loro due gol di vantaggio e
la possibilità di gestire l'incontro. A
fare la partita dovrà essere il Lugano, che ha il compito non facile
di segnare almeno due reti nei tempi regolamentari, senza subirne: e
questo appare il tema centrale della sfida di stasera. I ticinesi
hanno in canna la possibilità di andare in gol, e lo hanno
ampiamente dimostrato all'andata. Il problema è che anche i belgi si
sono dimostrati in grado di fare male agli avversari, e sarà
difficile chiudere loro la strada della porta, considerando che, per
inerzia tattica, spetterà proprio agli elvetici attaccare ed
aprirsi, concedendo, per forza di cose, spazi alle ripartenze
avversarie. Il tutto al netto del fatto che, tra i pali bianconeri,
giocherà Deana: esperto, con un passato proprio qua a Ginevra, ma
assente da parecchio dai campi di gioco, e all'esordio coi nuovi
compagni. C'è anche da dire che, contrariamente a come fanno di
solito, a Bruxelles l'Union SG non è partita a ritmi forsennati,
come ci si aspettava, ma con calma, cercando di capire quali fossero
gli spazi dove infiltrare la retroguardia ticinese. In sede di
conferenza stampa, il loro allenatore, l'ex Genoa Alexander Blessin,
ha ovviamente detto che i suoi non scenderanno in campo per
proteggere il risultato: ma fa parte della narrazione, in questi
casi. Come gestiranno, infatti, la sfida di ritorno i belgi, in uno
stadio che sarà, tra l'altro, quasi vuoto? Agiranno in modo
conservativo, visto il risultato a proprio favore, o proveranno a
sorprendere gli avversari, partendo a pancia bassa per trovare una
rete che darebbe loro la sicurezza? Secondo Mattia Croci-Torti, la
prima. L'allenatore, ovviamente, ha provato a caricare l'ambiente:
chiudere in vantaggio la prima frazione, per dire, aprirebbe scenari
interessanti e, dal punto di vista mentale, potrebbe togliere alla
compagine belga le sicurezze loro data dal risultato favorevole di
Bruxelles. C'è da dire che i bianconeri dovranno farlo partendo da
un'infermeria piena: ieri, nella sgambata prepartita, non era
presente neppure Renato Steffen. Certo, sono dati in rientro Lukas
Mai e Ignacio Aliseda: tuttavia, come intuibile, non saranno al 100
%. Realismo, quindi. Si proverà a fare l'impresa, ma senza
dimenticarsi che, in caso negativo, c'è il paracadute della
Conference League, competizione più alla portata dei sottocenerini,
anche se non ci sarà la possibilità d'incrociare squadre
prestigiose come Roma o Liverpool. E poi, soprattutto, c'è il
campionato. Il Lugano, pur non giocando, è rimasto al secondo posto,
per effetto dei risultati delle altre. E non è un caso che il Crus
abbia parlato anche della trasferta di Lucerna di domenica
pomeriggio. La sensazione, quindi, è che l'ambiente si stia
preparando a minimizzare gli effetti di un'eventuale bocciatura
europea. La stagione è lunga, il gruppo deve crescere. E certe
partite sono un passaggio per farlo, al netto del fatto che qualcuno
è già cresciuto: la chiamata di Bislimi (il migliore in campo con
Saipi a Bruxelles) in nazionale è senza dubbio una grande
soddisfazione per tutti, e il segnale che la direzione è quella
giusta. Dopodiché, chi ama il calcio vive di queste vigilie: e
chissà che stasera, contro tutti i pronostici, non si vada invece a
scrivere una pagina di storia del club bianconero. In fondo, amiamo
il calcio proprio perché ci fa sognare.
Calcio
Lugano, credici e sogna
L'impresa è possibile, i bianconeri sono carichi