Il
direttore Luca Sciarini, dagli schermi di "teleticino", è stato
chiaro: l'operazione “remontada” è possibile. Il Lugano è
chiamato all'impresa. L'andata ha dimostrato che i belgi sono alla
portata dei bianconeri, servirà una grande prestazione e come dice
il poeta sprigionare “quello spirto guerrier ch'entro rugge”.
Tutto è possibile perché i ticinesi ne hanno le potenzialità.
Cicerone sosteneva che la “Historia magistra vitae”. E la storia
racconta che le rimonte si possono fare. Eccone 5 a cui abbiamo
assistito nel terzo millennio.
Nel
2004 Tottenham-City 3-4. Era
la FA Cup. Dopo i primi 45 minuti i londinesi erano avanti per 3-0.
Il Manchester era rimasto anche in dieci per via di un'espulsione.
Nel recupero il ribaltone fu completato.
Nel
2005 Milan-Liverpool 3-3. Si era a Istanbul, era la finale di
Champions League. I rossoneri dopo il primo tempo conducevano con 3
reti di scarto. Ma alla fine quella Coppa la persero ai rigori.
Nel
2006 Inter-Roma 4-3. Si giocava la Supercoppa italiana. E i
nerazzurri si trovano sotto per 3-0. Ma i milanesi ribaltarono
clamorosamente la gara e vinsero il trofeo.
Nel
2012 Germania-Svezia 4-4. Qualificazione per i Mondiali 2014. A
Berlino i tedeschi si portarono sul 4-0, poi si accese Ibrahimovic e
la Svezia arrivò al clamoroso pareggio.
Nel
2017 Barcellona-PSG 6-1. Era un
turno di eliminazione della Champions. All'andata i parigini si erano
imposti per 4-0. Il ritorno sembrava una pura formalità. Ma Messi e
compagni non erano dello stesso avviso e arrivò l'incredibile
“remuntada”.
Rammarico,
scrisse il nostro Silvano Pulga dopo l'andata in Belgio. E il Lugano
deve partire da quel sentimento e deve essere consapevole che alcune
partite possono non finire mai.