Niente
da fare per il Lugano: in fondo, l'eliminazione era il risultato più
probabile, vista la situazione derivante dalla sconfitta della
settimana scorsa. Tuttavia, il gol incassato dopo soli 7', grazie a
un lancio di Puertas che ha tagliato in due la retroguardia ticinese,
mandando in porta Eckert, ha di fatto spento ogni velleità per una
squadra sottocenerina messa in campo con una formazione quantomeno
interlocutoria, con tre difensori e Macek esterno di destra. Forse il
Crus voleva provare a sorprendere gli avversari, i quali invece hanno
trovato subito la via della rete, come spiegato sopra, per poi
maramaldeggiare praticamente per tutta la prima frazione, contro una
squadra che, mentalmente, aveva ormai perso ogni stimolo. Ripresa
un po' più equilibrata, con Grgic a impostare in mezzo al campo e
Mai, al rientro, a registrare la retroguardia bianconera, apparsa un
po' più solida, forse anche grazie all'abbassamento del baricentro
da parte degli avversari, che avevano ormai acquisito il risultato
più importante, vale a dire la certezza della qualificazione. I
ticinesi hanno così messo il naso dalle parti del portiere
avversario (bello il colpo di testa di Sabbatini, che avrebbe
meritato miglior fortuna), con un Aliseda che ha fatto vedere
qualcosa di buono, e un Bottani che ci ha provato sino a quando le
forze lo hanno sostenuto. Buona anche la prova di Deana, forse un po'
in ritardo nell'uscita in occasione del primo gol (ma non è il
maggior responsabile in occasione della rete decisiva dei belgi), ma
poi bravo, soprattutto nel primo tempo, a chiudere la saracinesca in
faccia agli attaccanti ospiti, che arrivavano un po' da tutte le
parti. Hajdari ha invece chiuso con un'espulsione (rosso diretto, ed
era già stato ammonito in precedenza) una prova decisamente da
dimenticare. Succede: ora speriamo che si ritrovi alla svelta. In
conferenza stampa, il Crus ha sottolineato come questa partita, e
quella dell'andata, possano essere una buona esperienza per crescere
in Europa. Di sicuro, la squadra, subendo la rete dopo pochi minuti,
ha perso tutta la carica agonistica che avrebbe permesso un'eventuale
reazione. C'è anche il rammarico di non aver trovato neppure una
rete in entrambe le partite. Sulla disposizione tattica di inizio
partita, che ha sorpreso un po' tutti, Mattia Croci Torti ha spiegato
di aver provato a limitare il gioco degli esterni avversari, che così
bene avevano fatto a Bruxelles. Il secondo tempo è stato migliore,
con una squadra più equilibrata: ma, avvisa il Crus, c'è
onestamente da dire che l'Union SG ha arretrato il proprio baricentro
di oltre venti metri, come abbiamo spiegato più sopra, e non ha più
pressato. Di conseguenza, il test non è del tutto probante. In
definitiva, una sconfitta tutto sommato prevista alla vigilia, al di
là dell'ovvia narrazione che imponeva, giustamente, di credere in
una rimonta. La sensazione è stata di aver trovato un'avversaria più
forte; tuttavia, resta il dubbio di averla affrontata con una chiave
tattica rivedibile. Le dichiarazioni, a caldo, di capitan Sabbatini
al microfono di Nicolò Casolini della RSI sono state infatti
piuttosto esplicite. E, sicuramente, nei prossimi giorni, saranno
oggetto di spiegazioni nei prossimi giorni, tra i protagonisti.
Calcio
Lugano, una logica sconfitta
I bianconeri sconfitti da un avversario più forte