Calcio
Seconda stella
È l'obiettivo dichiarato delle due milanesi
Pubblicato il 04.09.2023 07:03
di Angelo Lungo
Milano comanda. Il campionato è solo all'inizio ma le milanesi hanno iniziato alla grande. E dopo la pausa ci sarà il derby e lo spettacolo sembra assicurato: le due giocano per vincere e per dominare l'avversario. Il loro schema tattico è la sicurezza dei propri mezzi. Non tutto poteva essere previsto. Inter e Milan, in estate, hanno dato vita a un'autentica rivoluzione, un cambiamento radicale all'insegna della sostenibilità finanziaria: va bene il campo ma massima attenzione ai conti. I rossoneri hanno messo sotto contratto 10 giocatori e speso oltre 100 milioni. I nerazzurri hanno salutato pezzi grossi come Lukaku, Dzeko, Skriniar, Brozovic, Onana e hanno piazzato 12 acquisti. Il Milan ha messo al centro del suo progetto Pioli. E l'allenatore, in verità discusso da parte della tifoseria, ha subito trovato la quadra. Altro che rodaggio: la squadra ha subito adottato i giusti meccanismi. È compatta, si muove con rapidità e velocità. L'avversario lo aggredisce, gli toglie il respiro. E c'è una grande novità rispetto alla stagione precedente: in panchina ci sono molte alternative. L'Inter è ripartita con una convinzione: avere il giusto allenatore. Inzaghi sembra un uomo ordinario, capace di gestire l'emergenza e farla diventare normale. Il gioco si sviluppa dal basso, gli scambi sono di prima e si cerca con assiduità la fascia. Il grande assente è il dribbling. I nerazzurri sembrano compassati, sviluppano le loro trame con continuità e con tanta consapevolezza: l'autostima è cresciuta dopo la finale Champions. Il derby sarà importante ma con un peso specifico relativo. Cerca risposte il Milan, gli ultimi scontri contro i cugini sono finiti male, ma la sensazione è che la distanza si sia colmata. E la concorrenza? La Juve è uguale a se stessa, punta sulla forza e sulla concentrazione, ricerca spasmodicamente l'episodio. Allegri si barcamena e questo potrebbe pure bastare. Il Napoli non ha ancora elaborato la perdita di Spalletti, la rosa è competitiva ma l'equilibrio pare smarrito. E la piazza è già in ebollizione, come sempre.