CALCIO
Quei limiti mentali da abbattere
Il Lugano è una buona squadra che deve però imparare a convivere con il doppio impegno
Pubblicato il 05.09.2023 14:45
di Silvano Pulga
Va detto, per prima cosa, che la sfida della swissporarena non ha tradito le aspettative: alla vigilia si era detto che non sarebbe stata avara di gol ed emozioni, e così è stato. Peccato, per i ticinesi, che la rete in più l'abbiano fatta i confederati. E, ancora, che si debbano mettere a bilancio degli errori individuali che, alla fine, pesano come macigni sul bilancio dell'incontro.
Il Crus lo ha sempre detto fin da luglio (anzi, dalla fine dello scorso torneo): le partite del giovedì daranno dei problemi alla domenica. Fermo restando che a questo giro non era possibile farlo, per via della concomitanza degli impegni delle nazionali, continuiamo a pensare che, in analoga con ciò che accade in altri campionati, il posticipo al lunedì per le squadre impegnate nelle coppe del giovedì non sia una bestemmia: il miglioramento (o mantenimento) della posizione nel ranking dovrebbe essere un interesse di tutto il movimento. Molti lo fanno, la Svizzera (che pure ha rinviato addirittura due partite lo scorso turno) ancora no. Ma ci sarà tempo per parlarne ancora.
Turnover pesante, dunque, da parte del tecnico di Vacallo. Molti, dopo la partita, si sono chiesti perché escludere Deana, che pure a Ginevra si era ben disimpegnato. Ma erano gli stessi che imputavano alla società di non avere inserito Berbić nelle liste UEFA, qualche giorno fa. La realtà è che giudicare le scelte di formazione a partita finita e più facile che fare le medesime il giorno prima: una volta chiarito questo semplice aspetto, possiamo tranquillamente tornare a occupare ciascuno il proprio ruolo.
Diciamo che i bianconeri erano partiti bene, sia a livello di gioco che di atteggiamento: il gol di Espinoza sembrava aver spianato la strada ai ticinesi, cacciando i fantasmi. Poi ci hanno pensato due errori individuali dietro a ribaltare la situazione: e qua sono apparsi i limiti mentali di un gruppo che, probabilmente, ha ancora dei margini di crescita. Tuttavia, crediamo che, considerando quanto sopra, le scelte di formazione abbiano inciso sino a un certo punto. Se a sbagliare fosse stato Deana, i social sarebbero stati invasi da messaggi contrari alla scelta di metterlo in campo. In quanto a chi è subentrato, va detto che non ha avuto la forza di cambiare l'inerzia della sfida contro i confederati, anche se è mancato quel pizzico di cinismo nei sedici metri avversari, che avrebbe potuto fare la differenza in un pomeriggio storto.
In definitiva, come già scritto da altri, la sosta arriva al momento giusto. C'è evidentemente necessità di serrare i ranghi, capire se succederà ancora qualcosa in questa ultima settimana di trasferimenti, e poi riprendere, con la chiara consapevolezza di ciò che attende i bianconeri. Ci sarà così tutto il tempo di trovare la forma per i lungodegenti, e un po' di automatismi in tutte le zone del campo. Nel calcio, molto dipende dalla testa: e, oggi, il grande lavoro che attende lo staff è il recupero mentale del gruppo. Il tempo c'è: tutto starà a sfruttarlo per il meglio