CALCIO
Una grinta da portiere e un mondo diverso
Alessandro Iacobucci, da Pescara, spera di restare a lungo a Bellinzona: il debutto è stato positivo
Pubblicato il 07.09.2023 06:37
di Enrico Lafranchi
Fatalità o destino? Alessandro – 32 anni - è subentrato ad Alexander che di anni ne compirà 23 in novembre. Da Muci a Iacobucci, riparte dunque dall’ex Parma e Frosinone la storia dei portieri del Bellinzona, una storia a dire il vero un po’ movimentata come lo è stata per l’ACB quella del salto di categoria dalla Promotion alla Challenge League.
Il Bellinzona può vantarsi di avere tra i pali un ‘numero uno’ molto forte, arrivato in Ticino dopo una lunga e brillante carriera in Italia. Il classico giocatore con la valigia sempre a portata di mano, partito dalle giovanili del Mantova, squadra in cui aveva giocato (1961-63) il rossocrociato Toni Allemann, primo calciatore svizzero a ‘sbarcare’ in Italia dopo essere stato in forza allo Young Boys.
Iacobucci, che ha debuttato una settimana fa alla Maladière, sarà un punto di riferimento importante per la retroguardia granata che, ahinoi, risulta essere meno ‘perforata’ solo rispetto a quelle del Baden e dello Sciaffusa.
Quello del portiere è un ruolo chiave, l’augurio è che i pali difesi da un ‘elemento’ atletico come Alessandro diventino più sicuri. L’esperienza farà sicuramente la sua parte, in allenamento il pescarese dimostra di avere una grinta da… portiere! L’ultima sua stazione è stata Lanerossi Vicenza, in serie A ha giocato anche con il Frosinone, rientrato proprio quest’anno nella massima serie.
Alessandro, qual buon vento l’ha portata a Bellinzona?
“La voglia di rivalsa e di ricominciare da titolare una nuova stagione calcistica con l’AC Bellinzona”.
Una ‘trattativa’ rapida, ce ne sono state altre…
“Mi hanno chiamato, non ho fatto altro che prendere al volo questa ottima occasione”.
Una ‘prima’ svizzera?
“Esatto, sono stato accolto benissimo, sono molto motivato, spero di restare qui a lungo”.
Un grande cambiamento rispetto all’Italia?
“Qui c’è molta più tranquillità e anche un’invidiabile serenità di vita. Trovo che il calcio è di buon livello, gli stimoli per continuare a lavorare bene non ci mancano. Siamo un gruppo compatto e sano”.
Come giudica il suo debutto di Neuchâtel?
“Positivo, penso, anche per me e soprattutto per la squadra visto che abbiamo portato a casa 1 punto che fa bene anche al morale. Da questa partita ripartiremo per le prossime fortemente motivati”.
Che impressione le ha fatto viaggiare per la prima volta attraverso il San Gottardo?
“Tutto molto bello, un mondo diverso…”.
Le sue squadre più importanti?
“Al primo posto metterei il Parma, ma diciamo che ho alle spalle una bella carriera”.
Un passato che ricorrerà nei suoi pensieri?
“Eh no, adesso penso solo al Bellinzona, credo in questa squadra, è una mia scelta di vita. Il ‘passato’ rimane passato…”.
Le caratteristiche di un buon portiere come lei?
“Deve dare sicurezza alla squadra e aiutarla nel gestire i propri compagni dando loro indicazioni rassicuranti e concrete. E naturalmente parare! (Ride, ndr)”. 
Il desiderio di essere importante per il Bellinzona è molto forte in Iacobucci. La sua luminosa carriera è un segno del destino. Nella Turrita l’attende una nuova splendida ‘avventura’ calcistica. Ne siamo convinti.