Xherdan
Shaqiri si appresta a giocare la sua 115esima partita per la
Nazionale svizzera. L'avversario sarà il Kosovo, la sua terra
d'origine, un posto speciale dove ha parenti e molti amici. Ha
rilasciato una lunga intervista dove ha toccato una serie di
argomenti.
Sul
suo passato e sulla partita
“Avevo
un anno quando sono arrivato in Svizzera a causa della guerra. Ho
tanti parenti e tutti vorrebbero venire alla partita. Ho ottenuto
circa 50 biglietti. Spero che la famiglia prevalga sulla nazionalità
e che tengano per me. Molti mi hanno chiesto di non segnare. Darò
tutto per la Svizzera, ma non festeggerò se segnerò un gol per
rispetto per il Kosovo. Sono convinto che verremo accolti
positivamente”.
Il
suo rapporto con la Nati
“Voglio
entrare nella storia ed essere ricordato come un giocatore speciale,
uno dei migliori. Voglio che i tifosi pensino: Shaqiri ci ha regalato
tanti bei momenti. Ho 31 anni ma ogni volta che vengo selezionato mi
sento emozionato. Il Mondiale del 2026 è ancora lontano. La penso
come piace agli svizzeri: resta con i piedi per terra e fai prima il
tuo dovere”.
La
qualificazione agli europei
“Siamo
noi i favoriti e tutti si aspettano una vittoria in ogni partita. Lo
pretendiamo anche noi da noi stessi. Contro le piccole squadre
bisogna stare sempre attenti. E possiamo tenere testa alle grandi”.
Messi
nella MLS
“Sempre
più persone guardano verso gli Stati Uniti. L'arrivo di Messi ha
accresciuto la popolarità del campionato anche se tante stelle erano
già arrivate. Noi lo incontreremo nel mese di ottobre e per me non
sarà la prima volta”.
Sulla
fine della sua carriera
“Negli
Stati Uniti mi sento a mio agio e ho un contratto anche per il
prossimo anno. Molti mi chiedono se è possibile un mio trasferimento
al Lugano, mi sono allenato in Ticino e mi sono trovato molto bene,
seguo con interesse le partite dei bianconeri. Il calcio va veloce,
vediamo cosa succede”.