A Torino lo amano,
soprattutto il suo allenatore Juric.
Ricardo Rodriguez, 31 anni, impegnato questa sera con la nazionale svizzera contro Andorra, si è visto proporre un rinnovo di contratto con il Toro per altri due anni, fino al 2026. Anno dei Mondiali, anno in cui presumibilmente il difensore mancino terminerà la carriera.
È quello che si augurano a Torino, dove l’ex Milan ha trovato una seconda giovinezza. Per la sua duttilità, per il suo carisma e la sua leadership, è diventato uno degli intoccabili dei granata.
Adesso guadagna 1,7 milioni: il nuovo contratto parla di altri due anni a 1 milione, più duecento mila euro di bonus.
La società del presidente Cairo pensa a lui per il post-carriera, per allenare i giovani: un desiderio che Rodriguez ha sempre avuto, come aveva espresso a Tuttosport qualche tempo fa.
E che l’ha spinto ad aprire, assieme ai suoi due fratelli, una scuola calcio in Svizzera: non solo una fucina di talenti, ma soprattutto un modo per aiutare anche i bambini più disagiati. Perché Ricardo ha un cuore d’oro.
Il Toro vuole blindarlo, il giocatore ci sta pensando.
Adesso testa alla Nazionale, a questa qualificazione agli Europei e poi i Mondiali: il resto verrà, senza fretta, ma con la consapevolezza che al Torino gli vogliono tutti bene.
Ricardo Rodriguez, 31 anni, impegnato questa sera con la nazionale svizzera contro Andorra, si è visto proporre un rinnovo di contratto con il Toro per altri due anni, fino al 2026. Anno dei Mondiali, anno in cui presumibilmente il difensore mancino terminerà la carriera.
È quello che si augurano a Torino, dove l’ex Milan ha trovato una seconda giovinezza. Per la sua duttilità, per il suo carisma e la sua leadership, è diventato uno degli intoccabili dei granata.
Adesso guadagna 1,7 milioni: il nuovo contratto parla di altri due anni a 1 milione, più duecento mila euro di bonus.
La società del presidente Cairo pensa a lui per il post-carriera, per allenare i giovani: un desiderio che Rodriguez ha sempre avuto, come aveva espresso a Tuttosport qualche tempo fa.
E che l’ha spinto ad aprire, assieme ai suoi due fratelli, una scuola calcio in Svizzera: non solo una fucina di talenti, ma soprattutto un modo per aiutare anche i bambini più disagiati. Perché Ricardo ha un cuore d’oro.
Il Toro vuole blindarlo, il giocatore ci sta pensando.
Adesso testa alla Nazionale, a questa qualificazione agli Europei e poi i Mondiali: il resto verrà, senza fretta, ma con la consapevolezza che al Torino gli vogliono tutti bene.
(Foto Putzu)