Calcio
Romania-Kosovo sospesa
L'arbitro ha deciso di interrompere la partita per oltre 50' minuti
Pubblicato il 13.09.2023 06:25
di Red.
Il Kosovo è uno stato indipendente dal 2008. Al 2021 è riconosciuto da 101 Stati membri dell'Onu sui 193 totali. La Romania è uno dei cinque Paesi dell'Unione Europea che non riconosce la sua autonomia statuale (gli altri sono Cipro, Grecia, Slovacchia e Spagna). La Svizzera lo riconobbe nel 2008, fu tra le prime a stabilire relazioni diplomatiche. La Corte internazionale di giustizia sostiene che la dichiarazione d'indipendenza non ha violato né il diritto internazionale né nessuna risoluzione dell'Onu. Il calcio non è semplicemente uno sport ma una formidabile cassa di risonanza. Lo scontro politico è emerso durante la partita Romania-Kosovo. E le premesse c'erano tutte. La tensione era messa in preventivo. Si giocava il minuto 15 e l'arbitro francese Willy Delajod ha interrotto la gara, riscontrando: “il comportamento discriminatorio dei tifosi”. Si riferiva ai tifosi locali, gli ultras quindi solo una parte, che cantavano: “Il Kosovo è Serbia”. Affisso nello stadio c'era pure uno striscione che diceva: “La Moldavia è Romania”. Durante l'inno del Kosovo, i tifosi più radicali avrebbero intonato il coro “Serbia, Serbia”. La partita è stata sospesa per 50 minuti. Lo speaker ha lanciato ben 5 avvertimenti sul tenore: “Smettetela di cantare i nomi dei nostri vicini. È l'ultimo avvertimento. Altrimenti l'incontro verrà sospeso definitivamente”. La maggioranza del pubblico ha reagito, fischiando e invitando gli ultras ad abbandonare il campo. Parafrasando un famoso stratega militare: “il calcio è la continuazione delle rivendicazioni nazionali con altri mezzi”.