Calcio
Svizzera, tre punti scontati
Prestazione deludente dei rossocrociati per il bel gioco tutto è rimandato
Pubblicato il 13.09.2023 12:17
di Silvano Pulga
Tre punti. Servivano, per tenere sotto controllo la classifica del girone; certo, vista la caratura dell'avversario, erano scontati. Tuttavia, il calcio è quanto di meno prevedibile ci sia e, in momenti di magra, i fantasmi sanno creare problemi. La Pedata è, come abbiamo sempre detto, una questione di testa: e quelle dei giocatori in rossocrociato, di questi tempi, sono attraversate da pensieri e paure. E non è un caso che, davanti al paziente pubblico vallesano (abituato, come sappiamo, a sostenere squadre in momenti di crisi tecnica, e non solo), la Svizzera abbia giocato una prima frazione di una pochezza disarmante. Lenti, prevedibili, di fronte a una compagine che ha cercato, con una buona disciplina tattica, di supplire alle grandi carenze di tecnica individuale, gli undici della Nati non hanno saputo utilizzare i correttivi che si adottano in questi casi: velocità e, soprattutto, la ricerca degli uno contro uno per cercare la superiorità numerica. La chiusura senza reti della prima frazione è stata così l'ovvia conseguenza. Nella ripresa, il lampo (diciamo così) di Itten, che ha finalizzato una buona trama offensiva dei suoi: bello il taglio in area dell'attaccante, con il terzino avversario che ha fatto in modo di decentrarlo il più possibile, in modo da chiudergli parzialmente lo specchio della porta. Il tiro dell'ex San Gallo è infatti andato proprio sul portiere, che copriva il proprio palo, come da manuale del calcio: peccato, per la squadra di Andorra, che l'estremo difensore abbia tenuto le gambe aperte. Il rasoterra del centrattacco elvetico è così passato sotto al corpo del portiere avversario, insaccandosi lemme lemme in porta, e spazzando via i fantasmi che, con le nubi cariche di pioggia, iniziavano ad aleggiare sul Tourbillon. Il resto sono stati il gol di Xhaka, pregevole dal punto di vista tecnico (non era facile trovare il pertugio giusto in un'area affollatissima) e il rigore trasformato da Shaqiri, i due elementi più discussi dopo il pareggio in Kosovo, con tanto di esultanza polemica da parte del capitano. Tre a zero, tre punti. Per il bel gioco, appuntamento (forse) al prossimo giro. Come abbiamo scritto sopra, e nei giorni scorsi, era importante non creare una crisi di risultati. Logico che una prestazione del genere, unita a quanto visto in campo e ascoltato nel dopo partita, non abbia certamente fugato dubbi e perplessità, nonostante ci sia stata, da parte di tutti, Pier Tami in testa, la volontà di gettare acqua sul fuoco. Ci sarà tempo, soprattutto a Muri, nei prossimi giorni, di tornare su quanto accaduto. La sensazione è che la federazione abbia cercato, soprattutto, di responsabilizzare il tecnico: non è un caso che, pur esplicitando il proprio sostegno a Murat Yakin, Pier Tami abbia anche voluto far notare le difficoltà incontrate da alcuni elementi in campo. E quello della disposizione della squadra sul terreno di gioco è una stretta competenza di chi siede in panchina, al netto di quanto accaduto nei giorni scorsi, alla vigilia della sfida di Sion, dove si è avuta la netta sensazione che, secondo i vertici, dovesse essere il tecnico a risolvere il problema con lo spogliatoio. A parole, nel dopo partita Granit Xhaka ha detto che tutto è stato sistemato, così come l'allenatore: i gesti in campo del capitano hanno detto altro, ma tant'è. Nei fatti, la squadra, sul campo, almeno fino al gol di Itten, è apparsa impacciata e timorosa, contro un avversario nettamente inferiore, che avrebbe dovuto invece esaltare il maggior tasso tecnico individuale dei rossocrociati. Dal momento che l'undici svizzero era chiaramente a trazione anteriore, visti i nomi scesi in campo al fischio d'avvio (tutti assieme Vargas, Steffen, Shaqiri, Itten e Amdouni...), è evidente che il messaggio del tecnico sia passato solo in parte: e non è un bel segnale, ça va sans dire. Comunque, accontentiamoci: la classifica sorride, il prossimo impegno casalingo di ottobre con la Bielorussia sarà un'altra buona occasione per mettere fieno in cascina. Sperando che queste settimane servano per ritrovare nuovi equilibri, e la serenità necessaria per raggiungere quei traguardi ai quali tutti i tifosi aspirano.