Tre
punti. Servivano, per tenere sotto controllo la classifica del
girone; certo, vista la caratura dell'avversario, erano scontati.
Tuttavia, il calcio è quanto di meno prevedibile ci sia e, in
momenti di magra, i fantasmi sanno creare problemi. La Pedata è,
come abbiamo sempre detto, una questione di testa: e quelle dei
giocatori in rossocrociato, di questi tempi, sono attraversate da
pensieri e paure. E non è un caso che, davanti al paziente pubblico
vallesano (abituato, come sappiamo, a sostenere squadre in momenti di
crisi tecnica, e non solo), la Svizzera abbia giocato una prima
frazione di una pochezza disarmante. Lenti, prevedibili, di fronte a
una compagine che ha cercato, con una buona disciplina tattica, di
supplire alle grandi carenze di tecnica individuale, gli undici della
Nati non hanno saputo utilizzare i correttivi che si adottano in
questi casi: velocità e, soprattutto, la ricerca degli uno contro
uno per cercare la superiorità numerica. La chiusura senza reti
della prima frazione è stata così l'ovvia conseguenza. Nella
ripresa, il lampo (diciamo così) di Itten, che ha finalizzato una
buona trama offensiva dei suoi: bello il taglio in area
dell'attaccante, con il terzino avversario che ha fatto in modo di
decentrarlo il più possibile, in modo da chiudergli parzialmente lo
specchio della porta. Il tiro dell'ex San Gallo è infatti andato
proprio sul portiere, che copriva il proprio palo, come da manuale
del calcio: peccato, per la squadra di Andorra, che l'estremo
difensore abbia tenuto le gambe aperte. Il rasoterra del centrattacco
elvetico è così passato sotto al corpo del portiere avversario,
insaccandosi lemme lemme in porta, e spazzando via i fantasmi che,
con le nubi cariche di pioggia, iniziavano ad aleggiare sul
Tourbillon. Il resto sono stati il gol di Xhaka, pregevole dal punto
di vista tecnico (non era facile trovare il pertugio giusto in
un'area affollatissima) e il rigore trasformato da Shaqiri, i due
elementi più discussi dopo il pareggio in Kosovo, con tanto di
esultanza polemica da parte del capitano. Tre a zero, tre punti. Per
il bel gioco, appuntamento (forse) al prossimo giro. Come abbiamo
scritto sopra, e nei giorni scorsi, era importante non creare una
crisi di risultati. Logico che una prestazione del genere, unita a
quanto visto in campo e ascoltato nel dopo partita, non abbia
certamente fugato dubbi e perplessità, nonostante ci sia stata, da
parte di tutti, Pier Tami in testa, la volontà di gettare acqua sul
fuoco. Ci sarà tempo, soprattutto a Muri, nei prossimi giorni, di
tornare su quanto accaduto. La sensazione è che la federazione abbia
cercato, soprattutto, di responsabilizzare il tecnico: non è un caso
che, pur esplicitando il proprio sostegno a Murat Yakin, Pier Tami
abbia anche voluto far notare le difficoltà incontrate da alcuni
elementi in campo. E quello della disposizione della squadra sul
terreno di gioco è una stretta competenza di chi siede in panchina,
al netto di quanto accaduto nei giorni scorsi, alla vigilia della
sfida di Sion, dove si è avuta la netta sensazione che, secondo i
vertici, dovesse essere il tecnico a risolvere il problema con lo
spogliatoio. A parole, nel dopo partita Granit Xhaka ha detto che
tutto è stato sistemato, così come l'allenatore: i gesti in campo
del capitano hanno detto altro, ma tant'è. Nei fatti, la squadra,
sul campo, almeno fino al gol di Itten, è apparsa impacciata e
timorosa, contro un avversario nettamente inferiore, che avrebbe
dovuto invece esaltare il maggior tasso tecnico individuale dei
rossocrociati. Dal momento che l'undici svizzero era chiaramente a
trazione anteriore, visti i nomi scesi in campo al fischio d'avvio
(tutti assieme Vargas, Steffen, Shaqiri, Itten e Amdouni...), è
evidente che il messaggio del tecnico sia passato solo in parte: e
non è un bel segnale, ça
va sans dire.
Comunque, accontentiamoci: la classifica sorride, il prossimo impegno
casalingo di ottobre con la Bielorussia sarà un'altra buona
occasione per mettere fieno in cascina. Sperando che queste settimane
servano per ritrovare nuovi equilibri, e la serenità necessaria per
raggiungere quei traguardi ai quali tutti i tifosi aspirano.
Calcio
Svizzera, tre punti scontati
Prestazione deludente dei rossocrociati per il bel gioco tutto è rimandato