Calcio
Fischiati e contestati
La strana storia di un portiere e un difensore
Pubblicato il 14.09.2023 06:00
di Red.
I calciatori sono considerati dei privilegiati, sono giovani e milionari. Sono, molto spesso, ritenuti degli eroi invincibili, ma possono diventare dei capri espiatori e sottoposti al pubblico ludibrio: rappresentato da una perenne contestazione che si concretizza con il fischio. È una delle regole ancestrali del calcio: la casacca della Nazionale è sacra, è un emblema che manifesta l'identità e chi la indossa deve essere sostenuto. Ma nell'epoca moderna ci sono delle eccezioni. Nelle due ultime esibizioni con le loro Nazionali Donnarumma e Maguire sono stati fischiati. Due storie che hanno una trama diversa ma un esito finale simile. I due sono dei reprobi. L'Italia era di scena, martedì sera, allo stadio Meazza di Milano. E puntualmente il portiere è stato fischiato prevalentemente dai tifosi del Milan, che ancora non hanno accettato il modo con il quale si trasferì al PSG due anni fa. L'accusa è chiara: doveva essere una bandiera per il club, lasciò per soldi. Si aggiunga che le prestazioni di Donnarumma lasciano dubbi. Lui ha signorilmente glissato sull'argomento. I suoi compagni lo hanno difeso. Spalletti ha spiegato che i fischi sono da accettare, specificando: “Noi abbiamo il dovere di comportarci come professionisti, non come bambini viziati. Si sta zitti”. Non vuole nessuna reazione con “frasettine” sui social. La risposta va dato in campo, specie se si ha tanto talento. Maguire è uno dei difensori più costosi in circolazione. Ma ben presto è entrato nell'occhio del ciclone di stampa e tifosi. Pagato a peso d'oro, le sue esibizioni non hanno convinto. I sostenitori del Manchester United hanno esaurito la pazienza e via alla disapprovazione. E lo stesso trattamento lo riceve, ora, anche in Nazionale. Nell'amichevole vinta dall'Inghilterra contro la Scozia, il centrale ha avuto il torto di commettere un autogol. Puntuale è arrivata la derisione degli spettatori. Southgate è passato all'attacco: “Non ha mai conosciuto un giocatore trattato in questo modo e mi riferisco ai tifosi e agli addetti ai lavori. È un trattamento ridicolo che dura da tempo”. Un film del 1947 con protagonista Humphrey Bogart avvertiva: “Solo chi cade può risorgere”.