LA PERLA DEL CRIS
Ci sarà da soffrire, come sempre...
Forse l'Ambrì si è indebolito, ma lo spirito e l'amore per la maglia non devono mai mancare
Pubblicato il 15.09.2023 08:00
di Cristiano Perli
Si riparte con una voglia di rivalsa che mi assale come raramente mi era capitato.
Non nascondiamoci dietro un dito: l'epilogo della stagione 2022/23 ha lasciato l'amaro in bocca. I playoff, falliti per un niente, sono ancora lì a gridare vendetta. Perché in fondo mancava poco. Pochissimo. E non ce l'abbiamo fatta. Difficile smaltire, durante la lunga estate, la grande delusione. Perché di quello si è trattato.
L'estate dicevamo. Non è stata tranquilla, giusto ricordarlo. Per settimane non abbiamo saputo più nulla della questione Cereda-Duca: restano, partono o cosa succederà? Silenzio assoluto, dovevano riunirsi e capire se andare ancora avanti assieme.
Hanno deciso di proseguire, tanto che il presidente, durante la presentazione della nuova stagione, li ha spalleggiati come non si era mai visto fare precedentemente. La speranza è che tutto ciò possa servire per dare tranquillità a un ambiente che lo scorso anno, a un certo punto, sembrava aver smarrito la necessaria serenità.
Per noi tifosi, poi, c'è stata la brutta notizia relativa alla partenza di Heim per la NHL: uno dei nostri migliori elementi, uno di quelli che vedeva la porta con una certa continuità. Ci ha lasciato per tentare l'avventura oltre oceano: gli facciamo il classico in bocca al lupo, ci mancherebbe altro, ma è ovvio che questo distacco fa male. E ce ne renderemo sicuramente conto con l'inizio della stagione.
Stasera si comincia, in casa, contro il Rapperswil: sulla carta una partita che si può vincere. Per iniziare bene il campionato, per dare subito slancio a una squadra che sembra essersi un po' indebolita.
Una sensazione? Forse, chissà. Qualcosa a livello tecnico manca, lo ha ammesso anche lo staff di Cereda: ma ci sarà più agonismo e abnegazione, cose che a tratti erano mancate (Lombardi dixit) nel finale della scorsa stagione. 
Ma non è tutto nero, ci manchebbe altro. 
Il precampionato è stato meno problematico di quanto si poteva immaginare e gli stranieri, da sempre fondamentali per le fortune dell'Ambrì, sembrano essersi già ben integrati. Che di questi tempi, non è poca cosa.
Difficile lanciarsi in pronostici o covare ambizioni particolari: la stagione sarà dannatamente dura, lo sappiamo tutti. Ancor più di quella passata.
Non saremo ancora (lo siamo stati in passato) una squadra che farà dell'hockey champagne, mi sembra chiaro, ma quest'anno ci aspettiamo tanta grinta, sudore e attaccamento alla maglia. Una cosa che ha sempre contraddistinto l'Ambrì negli anni addietro.
Insomma, cerchiamo di salvare la pelle anche stavolta, magari provando a divertirci un po', laddove (e quando) sarà possibile. Per il resto tiriamo fuori il nostro carattere, che in valle ha sempre fatto la differenza.
Per i sogni sembra essere ancora un po' troppo presto.