CALCIO
La rosa granata ha qualche spina
Il Bellinzona passa il turno in Coppa ma scoppia il caso Tosetti: fuori nel weekend, rientra oggi
Pubblicato il 18.09.2023 08:00
di Enrico Lafranchi
Più che la fine di un incubo è stata una domenica di festa, il Bellinzona è riuscito finalmente a regalare una vittoria al pubblico di casa. Un pubblico per l’appunto festante in un Comunale dove hanno trovato posto sulle gradinate decine e decine di tesserati del vivaio giovanile locale e limitrofo.
Giorno di festa perché al rientro negli spogliatoi, non ci sono stati soltanto applausi, come era accaduto nelle precedenti sfortunate gare di campionato, ma si è verificata una ‘spettacolare’ invasione del campo da parte degli stessi calciatori ‘in erba’.
Giorno di festa, ovvio, anche per il ‘patron’ visibilmente ringalluzzito per la bella e meritata vittoria ma anche per l’entusiasmo che si è acceso nello stadio. Non succedeva da un bel po’!
Pablo, c’è tanta euforia oggi…
“Sono felice e contento per tutti i ragazzini che hanno partecipato tanto entusiasticamente alla partita (in molti a richiedere autografi a Dragan, che ha dedicato la rete d’apertura ai suoi figli, Alex ed Eva: “Se lo meritano più di tutti”, ndr), per il bel pubblico e questa prima vittoria in casa”.
Un pubblico che si è fatto ‘sentire’ per 120 minuti:
“Sì, la gente si è divertita, tatticamente abbiamo giocato con due attaccanti. È questo che volevano e volevamo”.
A dispetto del risultato (3-1) una partita molto tirata:
“La differenza l’ha fatta la nostra panchina. Non dimentichiamoci dei quattro azzeccatissimi colpi di mercato che abbiamo effettuato negli ultimi giorni. Solo per dire, Seiler stava per firmare per lo Sciaffusa, Iacobucci è portiere della serie B italiana. Ha giocato anche Vishi, dei tre nuovi centrocampisti manca ancora Mahmoud”.
Sono stati questi cambiamenti (leggi rinforzi, Stephan Seiler è stato il migliore in campo) a determinare l’attesa svolta?
“Penso proprio di sì, la squadra è ora più omogenea, in essa c’è più qualità. Siamo sicuramente più competitivi, più forti. Faremo ‘soffrire’ tutti”.
Pablo, al di là di questa trasparente lucentezza sembrerebbe che negli ultimi giorni in casa ACB qualche vetro si sia appannato. Cosa si sente di dirci?
“È successo che il nostro capitano è stato messo fuori rosa (appunto contro lo Sciaffusa, ndr), per ‘cose’ che devono rimanere nello spogliatoio. Tosetti è un giocatore simbolo del Bellinzona. In settimana ha visto qualcosa che non andava, comunque lunedì ci sarà anche Matteo con la squadra”.
A sorteggio evidentemente non ancora avvenuto (al Comunale arriverà lo Zurigo) facciamo a Bentancur una domanda la cui risposta è scontata… Contro chi le piacerebbe giocare negli ottavi?
Beh, con il Lugano! Sarebbe una gran bella festa per tutto il Ticino a prescindere da chi ne uscirebbe vincitore”.
Ce l’avete finalmente fatta:
"Sì, ci voleva proprio. Ci mancava la vittoria, ma era necessario cambiare tattica. Abbiamo quattro centravanti, giusto farne giocare due dall'inizio”.
Qualche appunto mister Chieffo?
“La rosa adesso è cambiata molto, davanti abbiamo Matar, Samba, Alounga e Pollero. Sono tanti, no? Samba lo voleva il Thun, per trattenerlo abbiamo dovuto fare un sacrificio economico”.
È ora lecito porsi qualche obiettivo?
“Quello di continuare così, abbiamo ben cinque giocatori in nazionale: tre in Svizzera, Zimmermann, Samba e Neelakandan, Lamy in Francia e Mahmoud che gioca nella Mauritania (nazionale maggiore). È qualcosa di fantastico per una piccola società come l’ACB”.
Sicuro che non si possano aprire nuovi orizzonti?
“Vogliamo restare con i piedi ben piantati per terra. Siamo riusciti a riportare più tranquillità anche dentro lo stadio, c’è di che essere soddisfatti”.
Ranjan (non ha giocato, era in tribuna) rimane a Bellinzona?
“Ranjan dal Chiasso stava per passare alla Lazio, ma si era infortunato. Mi sono preoccupato personalmente di riportarlo in Ticino, è un ragazzo del Team. Per noi è un giocatore importante, ha un promettente futuro davanti (Chieffo ne ha evidenziato più volte le sue qualità, ndr), gode della nostra massima fiducia”.
Si vocifera che lo vorrebbe il Lugano (con cui ha giocato di recente nella U21). C’è del vero?
“Con il Lugano ci sarà sicuramente un dialogo aperto. Oggi Ranjan Neelakandan è un giocatore del Bellinzona. Con lo Sciaffusa non è stato convocato, unitamente a Tosetti (per le ragioni sopra esposte, ndr) e Muci (Alexander si è infortunato, ndr)”. 
Tre reti a uno Sciaffusa caparbio anche quando è venuto a trovarsi in inferiorità numerica non sono da buttare, se consideriamo che in campionato ne sono state segnate altrettante in sei partite. Di ottima fattura le prime due (Dragan e Pugliese, autore di un “Sonntagsschuss”), la terza firmata da Dieye. Ce ne stavano almeno altre due, se non tre. Ma va benissimo anche così. Venerdì, ore 19.30, l’appuntamento con la vittoria deve rinnovarsi contro il Vaduz. È una partita di campionato!