Prima o poi doveva arrivare. Sto parlando della prima sconfitta. Chi si era illuso di essere i più belli della classe dopo
due sole partite, sarà tornato prontamente con i piedi per terra. Eravamo la capolista e ovviamente, nelle prime due giornate, ne abbiamo gustato il dolce sapore. Sapevamo che non sarebbe durato a lungo, nonostante qualcuno, forse, ha creduto davvero di essere davanti a una squadra... champagne. Ma non è così, lo avevamo detto alla vigilia della stagione.
Alla Gottardo Arena, così come nelle altre piste, ci sarà da soffrire. Lo dico subito: siamo più deboli rispetto alla scorsa stagione. Abbiamo perso qualcosa in difesa e in attacco, con la partenza di Heim (Chlapik sembra ben sostituito da Dauphin), siamo meno pericolosi. Questo è la sensazione, ma come sempre, sono pronto a essere (felicemente) smentito.
Ma l'hockey non è soltanto tecnica e talento: no, è anche e soprattutto voglia di lottare, di lasciare l'anima sul ghiaccio. E ieri sera, bisogna dirlo, la squadra ha dato il massimo. Ha perso, è vero, ma contro un Gotteron che onestamente è una gran bella squadra. E a voler analizzare bene la partita, se avessimo almeno pareggiato, non avremmo rubato nulla. Ma l'hockey è anche questo e adesso è già ora di guardare avanti. Perché, calcolatrice alla mano, ci mancano 69 punti per centrare il traguardo dei pre-playoff, che ora, tr al'altro, si chiamano play in.
Tra due giorni si torna a giocare, nella nostra pista, davanti al nostro pubblico. Ospite lo Zugo, in un'altra partita difficilissima, come lo sono ormai quasi tutte in questo campionato. Sì, perché anche l'Ajoie, non mi sembra poi così tanto debole. Perciò sarà meglio non lasciare ingenuamente punti per strada.
Non siamo più primi, non siamo più la capolista, e forse è meglio così. Torniamo nella normalità, in un ruolo che più ci compete e al quale siamo ormai abituati. Per qualche giorno, come detto, siamo stati felici, come ci era capitato poche volte. Un exploit forse piccolo, il nostro, ma che altri non sono ancora riusciti a imitare...
Alla Gottardo Arena, così come nelle altre piste, ci sarà da soffrire. Lo dico subito: siamo più deboli rispetto alla scorsa stagione. Abbiamo perso qualcosa in difesa e in attacco, con la partenza di Heim (Chlapik sembra ben sostituito da Dauphin), siamo meno pericolosi. Questo è la sensazione, ma come sempre, sono pronto a essere (felicemente) smentito.
Ma l'hockey non è soltanto tecnica e talento: no, è anche e soprattutto voglia di lottare, di lasciare l'anima sul ghiaccio. E ieri sera, bisogna dirlo, la squadra ha dato il massimo. Ha perso, è vero, ma contro un Gotteron che onestamente è una gran bella squadra. E a voler analizzare bene la partita, se avessimo almeno pareggiato, non avremmo rubato nulla. Ma l'hockey è anche questo e adesso è già ora di guardare avanti. Perché, calcolatrice alla mano, ci mancano 69 punti per centrare il traguardo dei pre-playoff, che ora, tr al'altro, si chiamano play in.
Tra due giorni si torna a giocare, nella nostra pista, davanti al nostro pubblico. Ospite lo Zugo, in un'altra partita difficilissima, come lo sono ormai quasi tutte in questo campionato. Sì, perché anche l'Ajoie, non mi sembra poi così tanto debole. Perciò sarà meglio non lasciare ingenuamente punti per strada.
Non siamo più primi, non siamo più la capolista, e forse è meglio così. Torniamo nella normalità, in un ruolo che più ci compete e al quale siamo ormai abituati. Per qualche giorno, come detto, siamo stati felici, come ci era capitato poche volte. Un exploit forse piccolo, il nostro, ma che altri non sono ancora riusciti a imitare...