CALCIO REGIONALE
"Abbiamo le mani legate"
Il presidente della Federazione Ticinese di Calcio Biancardi aspetta risposte dal CF
Pubblicato il 01.04.2021 08:02
di L.S.
Cosa succede al calcio regionale? Quando si potrà tornare a giocare?
Per ora è tutto fermo, almeno per ciò che concerne le competizioni.
Il Consiglio Federale ha permesso gli allenamenti con un massimo di 15 persone (divisi in tre gruppi di cinque), distanziati, senza partitelle né utilizzo degli spogliatoi.
Fulvio Biancardi, presidente della Federazione Ticinese di calcio, conferma:
“Ci sono delle squadre che si allenano e altre no. Alcune hanno grossi problemi di contingente per via della presenza di frontalieri in squadra. Sto parlando soprattutto del Sottoceneri e del Locarnese. Queste ovviamente puntano alla cancellazione dei campionati”.
Sarebbe la seconda stagione di fila?
“Appunto. Non lo trovo corretto da un punto di vista sportivo. Noi vogliamo assolutamente terminare almeno il girone di andata, ciò che ci permetterebbe di omologare il campionato”.
Quali sono i termini?
“La Lega Amatori (che comprende le squadre dalla seconda alla quinta lega, ndr) ha posto come data limite il 4 luglio ma la nostra Federazione, d’accordo con tutte le squadre, vorrebbe chiudere entro il 20 giugno, in concomitanza con la chiusura delle scuole”.
Non sarà semplice, vero?
“Dipende molto da ciò che deciderà il Consiglio Federale il 15 aprile. Abbiamo squadre come il Ligornetto che devono ancora recuperare sette partite e a meno che non si ricominci al più presto saranno costrette a un vero e proprio tour de force”.
Il tempo ormai stringe.
“Assolutamente. Anche perché se il Consiglio Federale dovesse permetterci di riprendere l’attività il 1. maggio, dovremo lasciare ai club almeno tre settimane di allenamenti prima di riprendere la competizione. Ecco che il tempo sarebbe allora davvero molto stretto”.
Cosa può fare la Federazione Ticinese di Calcio?
“Purtroppo nulla, abbiamo le mani legate. Siamo in regime di pandemia e perciò la situazione viene gestita direttamente dal Consiglio Federale”.
Vi sentite ingiustamente penalizzati?
“Ovviamente sì. Ci sono le piste da sci aperte, si registrano assembramenti ovunque e non vedo perché il calcio non possa ripartire. Avverto purtroppo una mancanza di considerazione nei nostri confronti”.