Cosa succede al
calcio regionale? Quando si potrà tornare a giocare?
Per ora è tutto
fermo, almeno per ciò che concerne le competizioni.
Il Consiglio
Federale ha permesso gli allenamenti con un massimo di 15 persone (divisi in
tre gruppi di cinque), distanziati, senza partitelle né utilizzo degli
spogliatoi.
Fulvio Biancardi,
presidente della Federazione Ticinese di calcio, conferma:
“Ci sono delle
squadre che si allenano e altre no. Alcune hanno grossi problemi di contingente per via della presenza di frontalieri in squadra. Sto parlando soprattutto del
Sottoceneri e del Locarnese. Queste ovviamente puntano alla cancellazione dei
campionati”.
Sarebbe la
seconda stagione di fila?
“Appunto. Non lo
trovo corretto da un punto di vista sportivo. Noi vogliamo assolutamente
terminare almeno il girone di andata, ciò che ci permetterebbe di omologare il
campionato”.
Quali sono i
termini?
“La Lega Amatori
(che comprende le squadre dalla seconda alla quinta lega, ndr) ha posto come
data limite il 4 luglio ma la nostra Federazione, d’accordo con tutte le
squadre, vorrebbe chiudere entro il 20 giugno, in concomitanza con la chiusura delle
scuole”.
Non sarà
semplice, vero?
“Dipende molto da
ciò che deciderà il Consiglio Federale il 15 aprile. Abbiamo squadre come il
Ligornetto che devono ancora recuperare sette partite e a meno che non si ricominci
al più presto saranno costrette a un vero e proprio tour de force”.
Il tempo ormai
stringe.
“Assolutamente.
Anche perché se il Consiglio Federale dovesse permetterci di riprendere l’attività
il 1. maggio, dovremo lasciare ai club almeno tre settimane di allenamenti
prima di riprendere la competizione. Ecco che il tempo sarebbe allora davvero
molto stretto”.
Cosa può fare la
Federazione Ticinese di Calcio?
“Purtroppo nulla,
abbiamo le mani legate. Siamo in regime di pandemia e perciò la situazione viene
gestita direttamente dal Consiglio Federale”.
Vi sentite
ingiustamente penalizzati?
“Ovviamente sì. Ci
sono le piste da sci aperte, si registrano assembramenti ovunque e non vedo
perché il calcio non possa ripartire. Avverto purtroppo una mancanza di
considerazione nei nostri confronti”.