HOCKEY
È un Ambrì che merita di più
Le situazioni speciali sorridono ai biancoblù e anche tra i singoli ci sono delle sorprese
Pubblicato il 24.09.2023 16:21
di Marco Maffioletti
La settimana dell’Ambrì va agli archivi con 2 sconfitte e una vittoria al supplementare. A livello puramente contabile si potrebbe pensare a una settimana alquanto deludente, e in parte è vero. L’Ambrì avrebbe meritato in queste tre sfide contro Friborgo, Zugo e Langnau qualche punticino in più. Sono state tutte sfide combattutissime ed equilibrate, come ben testimoniano i risultati, in sostanza match che sarebbero potuti terminare in qualsiasi modo. D’altronde questa rischia di diventare una (piacevole) abitudine in una lega molto equilibrata e con i valori assai ravvicinati. Nel complesso ai biancoblù è forse mancata un po' di costanza sull’arco di tutti i 60’ in queste partite, ma è anche difficile a certi ritmi riuscire ad essere sempre al top. Si sono intercalati attimi di grande qualità e intensità, ad altri con un po’ meno di brio. Tutto nella norma si potrebbe dire. I leventinesi si stanno dimostrando una squadra tenace da affrontare e mai doma. Un cliente insomma sgradevole. Certo, a volte ci scappa l’errore difensivo, qualche posizione non mantenuta correttamente, ma nel complesso la retroguardia sta rispondendo bene alle sollecitazioni. Buona pure la protezione del proprio slot e quando c’è la necessità, Juvonen ci mette una pezza. Il portiere finlandese è stato in particolare abilissimo a mantenere a galla i suoi durante il tempo centrale in quel di Langnau. In attacco, durante questa sfida, l’Ambrì ha sofferto in particolar modo dell’assenza di uno dei suoi pezzi da 90, ovvero Spacek, malato. Il ceco con la sua inventiva e la sua classe, manca come l’acqua. Pure con lo Zugo, la sera prima, era stato sotto i suoi canoni abituali, forse già indebolito. Note positive per il quarto blocco, quello di Grassi, Douay e Kostner. Questa linea appare già intoccabile. Unico appunto, sono forse le penalità del capitano, il quale nella foga e magari a causa della troppa generosità, a volte va sopra le righe, come già nello scorso campionato. Sempre di grande fattura le prove di Dauphin, giocatore molto completo, mentre Lilja, meno in luce, ha comunque dato un buon contributo con il suo fisico e il suo gioco spesso improntato al sacrificio. Tra i difensori ha giganteggiato Virtanen, l’apporto del finlandese è degno di una sinfonia di Mozart, mentre Heed, reduce da un infortunio, non è comprensibilmente ancora sui suoi migliori livelli. Idem per il suo compagno d’attacco Inti Pestoni, che non ha sicuramente ancora raggiunto la massima espressione della sua arte. Chi invece continua a impressionare è Kneubuehler, il quale sta confermando gli enormi compressi compiuti in questi 12 mesi. L’unico appunto che gli si può muovere è per quella chance a porta vuota non sfruttata a Langnau poco prima del beffardo pareggio dei padroni di casa. C’è però l’attenuante della stanchezza. Luci e ombre per Eggenberger, uno dei nuovi elementi più attesi. Una pregevole rete alla Emmental Arena (già, purtroppo anche la Ilfis si è dovuta arrendere e ha subìto un cambio di nome) un assist d’antologia contro lo Zugo, ma anche un errore nella stessa partita che ha spianato la strada al gol decisivo di Attilio Biasca. E i giovani? Stanno confermando il buon inizio, scendono sul ghiaccio senza complessi. Spicca in particolare il difensore Simone Terraneo, il ticinese fa intravedere nelle sue corde un grande potenziale. Notevoli alcune sue impostazioni, inoltre pare dotato di una capacità fuori dal comune anche in backhand. Un bel salto di qualità la compagine sopracenerina l’ha finora fatto agli ingaggi. Costantemente all’ultimo posto nel campionato 2022/23, Landry e soci occupano fin qui un’edificante quarta piazza nella speciale classifica, grazie soprattutto a un Dauphin che fin qui ha vinto il 60% dei face off. Finale dedicato alle situazioni speciali. L’Ambrì è davanti a tutti sia in powerplay che in boxplay, dove addirittura non ha ancora incassato reti. Siamo solo all’inizio, ma nell’hockey moderno le situazioni speciali sono sovente fondamentali e quindi è decisamente un gran bel segnale. Il merito? Dei giocatori, ma non solo: interrogato a tal proposito, Dario Bürgler (non proprio l’ultimo arrivato…) ai microfoni di “Heshootshescoores” ha dichiarato che lo staff tecnico studia molto bene i powerplay avversari e prepara dunque ottimamente le contromisure. Per Luca Cereda e i suoi assistenti probabilmente non c’è elogio migliore.  
(Nella foto Putzu, Dario Bürgler)