LA PERLA DEL CRIS
Seppelliamo l'ascia di guerra
Il sostegno dei tifosi è troppo importante per l'Ambrì: lo sciopero non fa bene alla squadra
Pubblicato il 27.09.2023 09:35
di Cristiano Perli
 
Una serata da brividi. Non succedeva da un po’, lo ammetto. Perlomeno con questa intensità.
La sconfitta contro lo Zugo aveva messo a nudo i difetti dell’Ambrì, la vittoria all’overtime a Langnau ci aveva restituito una squadra “barricadera”, capace di soffrire e sempre in pista con lo spirito giusto.
Ieri la follia, quella impensabile, che non ti aspetti.
Dopo un primo tempo tutto sommato dignitoso, un inizio di secondo tempo da incubo, in cui siamo stati letteralmente dominati. In un ambiente cupo, triste, con la curva che aveva smesso di sostenere (per lo sciopero dovuto al rincaro biglietti) e la squadra che aveva pensato bene di imitarla sul ghiaccio, smettendo letteralmente di giocare, c’erano le premesse per una disfatta in piena regola.
Sembrava dovessimo subire una dura lezione, contro un avversario che a un certo punto appariva fuori portata. Troppo forti per noi, si mugugnava tra tifosi in maniera anche un po’ stizzita.
E poi la magìa dello sport, dell’hockey in questo caso: una squadra che molla, l’altra che cresce, fino al miracolo. Alla “remuntada” clamorosa, che accende la pista, che infiamma la curva. Sì, quella curva di cui la squadra ha tremendamente bisogno.
Ormai lo abbiamo capito: i prezzi non scenderanno e la protesta, per comprensibile che sia, non aiuta certo la squadra. Anzi, la danneggia. È capitato ieri e capiterà probabilmente ancora. Dobbiamo renderci conto ed essere consapevoli del ruolo del tifoso, capace di spronare la squadra a raggiungere traguardi impensabili.
Non fosse così, faremmo meglio a restarcene tutti a casa a vedere la partita in TV, davanti a un pacchetto di popcorn.
Mi permetto un umile appello alla GBB, cuore della curva e del tifo: seppellite l’ascia di guerra, sosteniamo i ragazzi, che ne hanno bisogno, dando finalmente un senso alle parole che spesso cantiamo e intoniamo, a quel “non ti abbandoneremo mai” che deve diventare un refrain forte e credibile.
Questa squadra, ormai l’abbiamo capito, ha bisogno del tifo, di essere sostenuta, anche e soprattutto nei momenti più critici.
Detto questo, ricordiamoci che dovrebbero mancare “solo” 61 punti ai play in.
Se staremo uniti e compatti, potremmo anche farcela.