Non ho tanta voglia di parlare, figuriamoci di scrivere. Ma due considerazioni, dopo questa sconfitta, l’ennesima in un derby, vanno comunque fatte. E cerco di estrare alcune cose positive di una partita che il Lugano, bisogna ammettere, ha meritato di vincere.
Ma visto che tra poche ore si scende di nuovo in pista e che nonostante tutto, un punticino dalla Corner Arena l’abbiamo portato via, cerco di evidenziare cosa mi è piaciuto. E qualcosa riesco pur sempre a trovare.
Anche ieri sera, nonostante la superiorità dei bianconeri, l’Ambrì ha lottato dall’inizio alla fine, senza mai mollare. È questo ciò che mi aspetto quest’anno e perciò ringrazio i ragazzi per lo sforzo profuso.
Il Lugano doveva vincere, soprattutto per la classifica, e l’ha fatto: peccato per la statistica, che continua a peggiorare, ma presto o tardi ci rifaremo. Ne sono convinto.
Uscire battuti ai rigori, che questa volta non chiamerò lotteria, in quanto loro li hanno battuti molto meglio di noi, non è certo una disfatta. Anzi.
E poi un altro piccolo ma importante appunto: abbiamo il miglior portiere della Lega. Ne ero convinto da tempo, da ieri sera non ci sono più dubbi.
Peccato invece per ciò che è successo a fine partita, con i disordini che tutti hanno visto.  Brutte immagini, cose che aborro in modo più assoluto. La violenza non fa parte della mia vita e perciò non tollero e non giustifico questo tipo di comportamento.
Va bene gli sfottò e i cori, anche piuttosto “forti” quando si tratta di un derby: ma poi le cose devono finire lì. Nemmeno il pasticciaccio dei biglietti, che ha indubbiamente esasperato gli animi, deve valere come una giustificazione.
Condanniamo i colpevoli e voltiamo pagina, restando tutti tranquilli: la stagione è lunga e bisogna restare concentrati su quello che succede sul ghiaccio. Una cosa che finora l’Ambrì ha fatto piuttosto bene.