HOCKEY
Lugano, qual è la scusa stasera?
I bianconeri rimediano una figuraccia contro il Rapperswil: l'inizio di stagione è da incubo
Pubblicato il 03.10.2023 20:42
di L.S.
La gente lascia la Corner Arena a testa bassa, bisbigliando il proprio malcontento frammisto a delusione.
È l’immagine triste di un’altra serata da dimenticare. O meglio, di un inizio di campionato che inizia a far paura e che nessuno si sarebbe aspettato.  
Il Lugano cede di schianto (1-6) contro il Rapperswil, un avversario che, almeno sulla carta, non sembrava certo imbattibile.
Dopo la lezione subìta dallo Zurigo, che a detta di tutti era troppo superiore a livello di talento, come sarà possibile spiegare la débâcle di questa sera?
Una cosa è evidente: ancora una volta la squadra è entrata sul ghiaccio con una mollezza disarmante.
Se con Ambrì e Kloten era stato possibile risalire la china dopo lo svantaggio iniziale, stavolta il Lugano è letteralmente affondato,  finendo per offrire ai propri tifosi un’altra prestazione inaccettabile.
E adesso?
Se da una parte sarà importante non “panicare”, dall’altra sarà necessario capire al più presto perché questa squadra sembra già essersi ingolfata.
Un problema di gioco e di idee, e dunque di staff tecnico, o di una rosa che forse non è così forte come qualcuno pensava?
Il campionato ce lo dirà presto, questo è sicuro, ma intanto gli indizi sono allarmanti e gli spettri degli ultimi anni iniziano a riaffiorare.
Nello scorso campionato, con un andamento simile, McSorley fu cacciato senza possibilità d’appello.
A Gianinazzi, tanto per essere chiari, è giusto concedere ancora del tempo, anche perché i progetti, soprattutto quelli credibili, poggiano su una buona dose di pazienza.
Detto questo, le parole del coach, che a fine partita ha ammesso di non avere una risposta per una prestazione del genere, fanno capire che quello del Lugano è un inizio di stagione difficile che nessuno aveva messo in preventivo. E che se non troverà subito una risposta convincente, rischia di trasformare anche questa stagione in una sorta di incubo. E allora sì che sarebbe grave.