Ciclismo
"Perché sei così serio?"
Finisce l'avventura di un grande campione, forse
Pubblicato il 04.10.2023 06:37
di A. L.
Era l'anno 2018 e un campione di ciclismo decise di celebrare le sue vittorie. Intendeva esaltare la sua attitudine, considerata geniale e folle. Si fece tatuare, sul fianco, il suo volto travestito da Joker (la frase fu citata nel film 'Il cavaliere oscuro' diretto da Christopher Nolan nel 2008) con una scritta: “Why so serious”. L'idea era quella di manifestare il proprio pensiero: affrontare con leggerezza uno sport ritenuto duro e vissuto con troppe pressioni. Domenica scorsa ha salutato il mondo delle due ruote Peter Sagan. Lo slovacco, commosso ed emozionato, ha spedito un messaggio agli appassionati: “Il bambino che ero, avrebbe mai immaginato tutto quello che gli sarebbe accaduto? Ora è tempo di voltare pagina, ma un'avventura non finisce mai davvero”. La sua è stata una carriera costellata di vittorie (121 in totale): tre volte campione del mondo; un Giro delle Fiandre; Parigi.Roubaix; tappe al Tour, al Giro e alla Vuelta. Abbandona la strada e lascia la sua impronta. Certo sarà ricordato per i suoi risultati ma anche per la sua indole. Ha esibito: un'inclinazione alla ribellione; un carisma incontestabile; un coraggio da indomito. Ha sempre corso veloce, spedito verso il traguardo, senza fare calcoli astrusi, senza farsi irretire da alchimie tattiche. Lo ha condotto un unico principio ordinatore: attaccare. Andy Warhol spiegava, a proposito dei tempi moderni, che: “Nel futuro tutti saranno famosi in tutto il mondo per 15 minuti”. Sagan è stato popolare, oltre i pochi minuti a cui accennava l'artista statunitense. Ha coniugato la fatica e la leggerezza. Ha ribaltato l'immagine del ciclista esausto e spossato. Ha mostrato che dopo una gara massacrante, ci si poteva presentare rilassati e sorridenti. Era il depotenziamento del dolore e l'esaltazione dell'istinto che spinge oltre i propri limiti. Ma il saluto non fa rima con l'addio. Sagan è un avventuriero, mica intende smettere di sognare. Vuole dare ancora l'ennesimo colpo di pedale. Punta alle Olimpiadi, l'obiettivo è Parigi 2024, la disciplina: mountain bike.