Era
l'anno 2018 e un campione di ciclismo decise di celebrare le sue
vittorie. Intendeva esaltare la sua attitudine, considerata geniale e
folle. Si fece tatuare, sul fianco, il suo volto travestito da Joker
(la frase fu citata nel film 'Il cavaliere oscuro' diretto da
Christopher Nolan nel 2008) con una scritta: “Why so serious”.
L'idea era quella di manifestare il proprio pensiero: affrontare con
leggerezza uno sport ritenuto duro e vissuto con troppe pressioni.
Domenica scorsa ha salutato il mondo delle due ruote Peter Sagan.
Lo slovacco, commosso ed emozionato, ha spedito un messaggio agli
appassionati: “Il
bambino che ero, avrebbe mai immaginato tutto quello che gli sarebbe
accaduto? Ora è tempo di voltare pagina, ma un'avventura non finisce
mai davvero”. La sua è
stata una carriera costellata di vittorie (121 in totale): tre volte
campione del mondo; un Giro delle Fiandre; Parigi.Roubaix; tappe al
Tour, al Giro e alla Vuelta. Abbandona la strada e lascia la sua
impronta. Certo sarà ricordato per i suoi risultati ma anche per la
sua indole. Ha esibito: un'inclinazione alla ribellione; un carisma
incontestabile; un coraggio da indomito. Ha sempre corso veloce,
spedito verso il traguardo, senza fare calcoli astrusi, senza farsi
irretire da alchimie tattiche. Lo ha condotto un unico principio
ordinatore: attaccare. Andy Warhol
spiegava, a proposito dei tempi moderni, che: “Nel
futuro tutti saranno famosi in tutto il mondo per 15 minuti”.
Sagan è stato
popolare, oltre i pochi minuti a cui accennava l'artista
statunitense. Ha coniugato la fatica e la leggerezza. Ha ribaltato
l'immagine del ciclista esausto e spossato. Ha mostrato che dopo una
gara massacrante, ci si poteva presentare rilassati e sorridenti. Era
il depotenziamento del dolore e l'esaltazione dell'istinto che spinge
oltre i propri limiti. Ma il saluto non fa rima con l'addio. Sagan
è un avventuriero, mica intende smettere di sognare. Vuole dare
ancora l'ennesimo colpo di pedale. Punta alle Olimpiadi, l'obiettivo
è Parigi 2024, la disciplina: mountain bike.
Ciclismo
"Perché sei così serio?"
Finisce l'avventura di un grande campione, forse