CALCIO
Si è fatta la storia!
I bianconeri rimontano due reti a Istanbul contro il Besiktas: una vittoria incredibile...
Pubblicato il 05.10.2023 19:52
di Silvano Pulga
Premessa: non è facile commentare quanto accaduto a Istanbul. Perché, comunque andrà a finire a dicembre, questa è una di quelle serate che finiranno nella storia del club, un po' come la celebre vittoria a San Siro contro l'Inter del 1996. Anzi, forse ancora più emozionante: perché, a questo giro, i ticinesi erano sotto di due gol al 52', nonostante una partita fino a quel momento giocata in modo ordinato, dove però la differenza l'aveva fatta Vincent Aboubakar, cinico e straordinariamente concreto nel mettere a segno le due opportunità lasciategli sui piedi, anche per qualche responsabilità degli avversari. La svolta, però, è stata l'espulsione al 61' di Rosier, nella formazione di casa, per doppia ammonizione. Lì, Mattia Croci Torti ci ha provato, con i cambi che si sono rivelati decisivi, sfruttando in pieno la superiorità numerica, come se in campo ci fosse il suo Ambrì, e non si stesse giocando a calcio, ma a hockey. 
Il resto l'hanno fatto Aliseda, Vladi e, va detto, uno Steffen che si è ritrovato, dopo un primo tempo francamente mediocre. E anche lì è stato bravo il Crus, a vedere ciò di cui noi non avevamo invece avuto contezza, rimanendo stupiti dall'uscita di Bislimi anziché di quella dell'altro nazionale rossocrociato. Può darsi che il tecnico momò avesse pensato anche a domenica e al Servette: sta di fatto che la mossa è stata indovinata in pieno. E, con questa vittoria, unita alle tante imprese di questi anni, l'allenatore di Vacallo entra a titolo definitivo nella storia di questo club: proprio lui che qualcuno, quando si decise di affidargli la panchina, aveva definito un magna Lugan, tanto da far pensare che l'ingresso di Cao Ortelli nello staff tecnico servisse (anche) a garantire una certa "luganesità" dell'ambiente, a uso dei mai cuntent
Impresa, quindi, che è sempre termine impegnativo, ma tant'è: concedetelo, a questo giro. I bianconeri hanno mantenuto le promesse della vigilia. I turchi ci hanno messo del loro, tenendo i ritmi bassi, senza andare a pressare alti, non sapremo mai se per timore dell'avversario, le cui caratteristiche tecniche (capacità di giocare palla a terra in velocità) possono creare grattacapi a chi lasciasse loro spazi, o se per effettiva incapacità di cambiare marcia. Ma sono stati bravi anche i sottocenerini, a loro agio in campo nonostante l'ambiente difficile, a tenere in mano il pallino dell'incontro, provando anche, in qualche occasione, a cercare la conclusione verso la porta avversaria. La differenza, però, l'hanno fatta i singoli e, nel caso specifico, il nazionale camerunense Vincent Aboubakar il quale, di testa al 38' e di piede al 52', ha concretizzato le uniche due vere palle gol capitategli. La sida sembrava chiusa, come accaduto altre volte (Berna, per esempio). E invece, a questo giro, è uscita la personalità degli elvetici, bravi a digerire un colpo che poteva essere letale. 
L'undici del Crus non si è disunito, ma ha deciso di provarci, e con maggiore decisione dopo il doppio giallo a Rosier, che ha lasciato i turchi in inferiorità numerica. Con uno Steffen che ha ritrovato la gamba, i ticinesi hanno infatti sfiorato il gol con Celar, Bottani e Sabbatini, in rapida successione. Mentre già nelle chat di redazione volavano i rimpianti per le occasioni fallite, ci ha pensato il Crus: 5 cambi tra il 66’ e il 74’, mettendo in campo una formazione sfrontatissima. E dando il messaggio che ci si poteva provare. Il resto, dall’81’ in poi, sono tre gol destinati a entrare nella storia del club, con un Aliseda che in Turchia popolerà gli incubi di tanti, da stasera in poi. 
Ora, testa al campionato, e al Servette: ma con la sensazione che, con il Bruges, nelle prossime due sfide europee, si potrà giocare davvero per il passaggio del turno, e non per disputare amichevoli di lusso. La strada sarà lunga, certo: ma il Lugano ha dimostrato, ancora una volta, dopo la bella partita di Zurigo, due settimane fa, di poter recitare su questi palcoscenici in modo legittimo. E non era così scontato, dopo gli scapaccioni rimediati con i belgi dell'Union SG, in agosto. Un bravo, quindi, a chi ha saputo tenere in pugno l'ambiente, in un momento che, solo pochi giorni fa, alla vigilia della partita casalinga con il Losanna, sembrava entrato in una crisi di difficile gestione. Forse, davvero, questa squadra ha fatto il famoso passaggio di livello: a dicembre, alla sosta, tireremo un primo bilancio. Adesso, però, è il momento di festeggiare.