Psg, Manchester United e Chelsea spendono. Costruiscono e smontano squadre. Le campagne acquisti sono faraoniche, giocatori che vanno e vengono. Si assiste a uno sperpero continuo di denaro. Ma il fatidico progetto non prende mai corpo, grandi speranze che si traducono in fallimenti milionari. A Madrid, sponda Real, il calcio, invece, lo conoscono molto bene. Hanno le idee chiare: acquisti, da tempo, centellinati e mirati. La strategia è ponderata e lungimirante. È basata sull'ingaggio di calciatori giovani, individuati per il loro talento e per le loro potenzialità: Camavinga; Bellingham; Tchouameni; Vinicius; Rodrygo. L'allenatore del Girona lo spiegato con parole nitide: “Hanno gamba e forza. Se perdi la palla, costa un mondo riconquistarla. Corrono e sono organizzati”. In panchina hanno poi un fine tattico, capace di gestire in maniera straordinaria un gruppo, non è ossessionato da nessun modulo, lo adatta ai giocatori che ha a disposizione e ne esalta le loro caratteristiche. L'ultima intuizione geniale è stata quella di sostituire Benzema con Bellingham e l'inglese sta rispondendo in modo ottimale, sta uscendo dalla dimensione della promessa per entrare in quella della realtà. Si prenda il centrocampo: i veterani sono Modric, ora in panchina, e Kroos, che resiste pervicacemente, il più anziano risulta essere Valverde che ha 25 anni. Oltre alla tecnica, il Real vuole “gamba” che si traduce in velocità e forza, imposta un ritmo elevato e fatta di corsa, una rivoluzione rispetto al passato. Le prestazioni fisiche sono significative. Le stagioni sono lunghe e logoranti. Bellingham è capace, in una partita, di percorrere quasi 20 chilometri e raggiungere una velocità di 32 km/h. Vinicius è in grado di garantire medesime prestazioni, è l'atleta tra i più veloci della Liga e della Champions, primeggia pure nella classifica dei dribbling e dei chilometri percorsi. I risultati sono evidenti: il Real è sempre competitivo e mostra un alto livello, chi vuole vincere lo deve battere, se ci riesce.