LA PERLA DEL CRIS
Che sia il momento di fare "shopping"?
L'Ambrì gioca bene ma perde a Berna: Cereda deve fare a meno di uno straniero...
Pubblicato il 08.10.2023 08:42
di Cristiano Perli
Una sola partita, e purtroppo zero punti. Poteva capire, e infatti è capitato.
A Berna l’Ambrì perde, ma non tutto, anzi, è da buttare.
Gli Orsi, giusto dirlo, sono una squadra diversa rispetto al passato: fisicamente sono più forti, giocano un hockey asfissiante. Giusto dargliene atto. Difficile fargli gol e metterli sotto pressione.
Merito, senza dubbio, del nuovo coach Tapola, che da quanto si è visto, ha saputo dare in poco tempo alla sua squadra una mentalità vincente. Non era assolutamente scontato.
Ma torniamo, a noi, all’Ambrì, che nonostante la sconfitta esce a testa alta. In fondo, se nel finale avessimo pareggiato, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. I biancoblù hanno guardato in faccia l’orso e l’hanno sfidato, senza timore, come ormai ci hanno abituato in questo inizio di stagione.
Squadra gagliarda, corsara, che non ha paura di niente e se la gioca con tutti: come abbiamo sempre sognato.
Poi è chiaro, pensando all’assenza di Dauphin, il rimpianto ci assale. Con lui sarebbe stata una partita diversa. O perlomeno, con uno straniero in più sul ghiaccio avremmo forse avuto più chance di giocarcela? Non è matematico, ma è perlomeno… probabile.
E allora, prima di spegnere la tele, penso che forse sia arrivato il momento di fare shopping, di tornare sul mercato.
Non devo essere certo io a dire cosa fare a Duca, ma la sensazione, che dopo sfide come queste si trasforma in un pensiero continuo, è che una squadra come l’Ambrì non possa concedere uno straniero o due agli avversari. Alla lunga, questa situazione potrebbe diventare parecchio penalizzante.
Dopo dieci partite l’Ambrì è lì dove lo aspettavamo, in una posizione di classifica ancora fluida, in un campionato che è ancora lungo e deve ancora dirci tante cose.
Prepariamoci bene questa settimana, che il prossimo weekend, con Lions e Ginevra che ci aspettano, non sarà semplice. Anche se ormai abbiamo capito che quest’anno nulla sarà semplice. Ma questa non è certo una sorpresa.