I sette gol di
venerdì sera contro il Ginevra Servette avevano illuso. Sì, qualcuno forse
aveva pensato che il Lugano fosse uscito dal suo momento buio. Non chiamiamola
ancora crisi, per carità, altrimenti c’è chi si offende. E in fondo, con buona
ragione, considerando che siamo soltanto a inizio stagione ed è giusto avere
ancora un po’ di pazienza.
Ma la vittoria contro i campioni svizzeri, bisogna pur dirlo, è stata frutto della scellerata prestazione offerta dagli avversari. Che se possibile, in difesa, sono sembrati più slegati e fragili del Lugano.
I bianconeri sono stati bravi ad approfittarne, è giusto riconoscerglielo, ma chi si aspettava una riconferma il giorno dopo a Davos è rimasto ampiamente deluso.
Il 4 a 0 è oggettivamente pesante, anche perché il Lugano le sue occasioni le ha create (sbattendo sempre contro il bravo portiere grigionese Aeschlimann), ma è evidente agli occhi di tutti come questa squadra abbia dei seri problemi di solidità. Prende gol troppo facilmente e la colpa, anche se adesso tutti gli sparano addosso, non è soltanto del portiere Koskinen. Anzi.
Gianinazzi è partito con un preciso disegno di hockey in testa e la campagna acquisti, effettuata in completa sintonia con il direttore sportivo Domenichelli, avrebbe dovuto portare alla Cornèr Arena dei giocatori aderenti alla nuova idea di hockey. Finora, purtroppo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e lo scetticismo inizia a insinuarsi tra le fila bianconere. Sarà un’altra stagione difficile e avara di soddisfazioni? Ma soprattutto, se anche il progetto legato al duo Gianinazzi-Domenichelli dovesse fallire, cosa succederà?
Tutte domande che è lecito porsi e che fanno venire i brividi a chi, se la stagione dovesse continuare con questo ritmo, avrà il compito di prendere delle decisioni.
Per fortuna c’è ancora tempo per raddrizzare la situazione, a patto, ovviamente, di saper dove metter mano.
Ma la vittoria contro i campioni svizzeri, bisogna pur dirlo, è stata frutto della scellerata prestazione offerta dagli avversari. Che se possibile, in difesa, sono sembrati più slegati e fragili del Lugano.
I bianconeri sono stati bravi ad approfittarne, è giusto riconoscerglielo, ma chi si aspettava una riconferma il giorno dopo a Davos è rimasto ampiamente deluso.
Il 4 a 0 è oggettivamente pesante, anche perché il Lugano le sue occasioni le ha create (sbattendo sempre contro il bravo portiere grigionese Aeschlimann), ma è evidente agli occhi di tutti come questa squadra abbia dei seri problemi di solidità. Prende gol troppo facilmente e la colpa, anche se adesso tutti gli sparano addosso, non è soltanto del portiere Koskinen. Anzi.
Gianinazzi è partito con un preciso disegno di hockey in testa e la campagna acquisti, effettuata in completa sintonia con il direttore sportivo Domenichelli, avrebbe dovuto portare alla Cornèr Arena dei giocatori aderenti alla nuova idea di hockey. Finora, purtroppo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e lo scetticismo inizia a insinuarsi tra le fila bianconere. Sarà un’altra stagione difficile e avara di soddisfazioni? Ma soprattutto, se anche il progetto legato al duo Gianinazzi-Domenichelli dovesse fallire, cosa succederà?
Tutte domande che è lecito porsi e che fanno venire i brividi a chi, se la stagione dovesse continuare con questo ritmo, avrà il compito di prendere delle decisioni.
Per fortuna c’è ancora tempo per raddrizzare la situazione, a patto, ovviamente, di saper dove metter mano.