HOCKEY
La solitudine degli ultimi
Ajoie e Bellinzona Rockets, dopo una dozzina di partite, sono già lì dove erano attesi
Pubblicato il 16.10.2023 16:28
di Marco Maffioletti
C’è un parallelo non propriamente edificante tra la National League e la Swiss League, ovvero il ruolo della lanterna rossa. Ajoie e Bellinzona Rockets dopo una dozzina di partite sono già lì dove erano attesi. Una posizione purtroppo cementata. Schiodarsi dall’ultima posizione è utopia. I giurassiani, dopo un inizio per certi versi decoroso, non hanno più intascato punti nelle ultime 8 uscite e chiudono la classifica con 5 punti. Chi li precede in classifica ne ha 9 in più. I ticinesi di vittorie non ne hanno ancora ottenute e lamentano lo stesso distacco dell’Ajoie nei confronti della penultima. Per le due squadre in sostanza, salvo clamorosi ribaltamenti di fronte difficilmente immaginabili, la regular season non ha più nulla da dire. L’unico obiettivo sportivo è cercare di salvare l’onore e riuscire perlomeno a intascare qualche vittoria. La compagine della massima lega si trova davanti in sostanza a 40 amichevoli nel tentativo di prepararsi al meglio per la battaglia inerente alla salvezza. La squadra della capitale non ha invece questo problema, dato che la relegazione non è prevista. Le restanti sfide sono pure match privi di particolare importanza per quanto riguarda la classifica. Lo scopo è cercare di fare crescere i giovani, fargli acquisire esperienza, ma lo scenario è sicuramente duro. Perdere sempre, spesso con risultati netti, non è evidentemente l’ideale. Trovare la fiducia e le motivazioni è dura per questi giovanotti, c’è il rischio di entrare in una spirale dove a farla da padrone sono la rassegnazione e la frustrazione. Coach Sannitz (nella foto Zocchetti) dovrà essere abile a mantenere il morale della sua truppa. Anche l’auspicato e preventivato aumento degli spettatori, rispetto alla realtà di Biasca, non è avvenuto. Finora la media degli spettatori è di 192 persone. Solamente nella prima partita di campionato c’era stata una buona affluenza (oltre 500 tifosi). Purtroppo i risultati non aiutano ad attirare la gente. Come detto in entrata, la posizione delle due società, non è per nulla una sorpresa. L’Ajoie, già squadra materasso nella scorsa stagione, in un contesto comunque difficile, non è riuscito a rinforzarsi a dovere e non ha forse rischiato sufficientemente. Al posto di rinnovare alcuni “vecchi” ormai giunti quasi al capolinea, avrebbe potuto tentare la carta di qualche giovane nella speranza di scovare la pepita d’oro. Anche sul mercato straniero le mosse estive del direttore sportivo Vauclair non avevano pienamente convinto, con l’ingaggio ad esempio di Gelinas e Audette, reduci da una stagione deludente con Berna e Losanna. Pure per i razzi non essere all’ultima piazza avrebbe significato compiere una vera impresa. Con il solo Hedlund in qualità di straniero, una rosa meno attrezzata delle altre e oltretutto con una preparazione iniziata molto in ritardo rispetto alla concorrenza, era obiettivamente impossibile pretendere una partenza diversa. Insomma, ora per le due squadre si tratta di stringere i denti, restare compatti e trovare l’energia per tentare di stare in qualche modo a galla contro degli avversari decisamente superiori. Una missione titanica.