È
notorio: il calcio offusca il giudizio dei tifosi. L'appassionato non
ricerca nessuna coerenza e non intende retrocedere dalla sua
partigianeria. Ma anche stampa e televisioni non sono immuni da
responsabilità e cedono agli umori della platea. L'ennesimo scandalo
italico, in merito alle scommesse compiute dai giocatori, sta
diventando paradossale. Una narrazione che ha una strategia evidente:
insabbiare. Ecco che i vari Fagioli, Tonali hanno un alibi: sono
affetti da ludopatia. Sono da aiutare, vanno compresi e tutelati.
Sono dei bravi ragazzi che vanno supportati e compresi. Hanno ammesso
i loro sbagli, si sono pentiti, la loro strada è ora lastricata di
buone intenzioni: parleranno ai ragazzi della loro debolezza, saranno
testimoni credibili. Sono dei redenti, hanno versato le loro lacrime
e ora sono pronti a ripartire. Tutto spinge per il lieto fine. E il
comportamento delle istituzioni è esemplare, l'obiettivo è preciso:
contenere, minimizzare, depotenziare il reato. Gabriele Gravina,
presidente della FIGC, ha subito spiegato che da dirigente “non
si sente molto coinvolto”, ha aggiunto che “la ludopatia è
un gioco sociale, non un problema del calcio italiano”,
si tratta di “avviare un processo di recupero di questi
ragazzi”. Traduzione la Giustizia sportiva vuole procedere in
maniera spedita. Per Fagioli c'è già una sentenza: patteggiamento e
prescrizione. Stessa velocità si preannuncia per Tonali. Il
messaggio è chiaro, lo scopo è: contenere e circoscrivere. E se
emergessero nuovi elementi? E se ci fossero dei testimoni? Poco
importa e sarebbe tardi. Il racconto dominante si concentra sulla
“ludopatia”, non si vuole sentire parlare di “partite
truccate”. Tonali pare abbia ammesso che scommettesse pure sul suo
Milan, ma sarà giustificato: quando lo faceva non era in campo. Il
calcio italiano è sull'orlo del baratro, i diritti della Serie A
sono difficili da vendere: mancano acquirenti. Ma le istituzioni sono
tranquille, lo spettacolo continua a interessare e hanno la
necessaria protezione politica. I conducenti non vanno disturbati
mentre guidano. E chi vorrebbe capire? È un idealista, superato dalla velocità della modernità.
Calcio
La Giustizia sportiva italiana
L'obiettivo è quello di contenere e circoscrivere lo scandalo