Il MUSEC espone il Giappone
L’arte è la bellezza della vita
Una storia millenaria in mostra al museo luganese
Pubblicato il 03.04.2021 12:07
di Angelo Lungo
Moira Luraschi è una professoressa, è un’appassionata e studiosa del Giappone. Collabora con il MUSEC dal 2012, è responsabile delle collezioni giapponesi.
 
Il Giappone sembra una terra così lontana.
“È un paese dalla storia millenaria, con una cultura raffinata, complessa, simbolica e molto attenta ai dettagli. Vive una grande contraddizione: da un lato è ipertecnologico, immerso in una modernità folle; dall’altro è molto rispettoso delle sue antichissime tradizioni. La sua lontananza è solo apparente. All’Università i corsi di lingua giapponese suscitano un grande interesse da parte dei nostri giovani, profondi conoscitori del loro fumetto: i Manga”.
 
Le peculiarità del suo stile artistico?
“Parto dal presupposto che l’arte rappresenta uno spirito e un tempo. In Europa associamo l’arte alla scultura, alla pittura e all’architettura. In Giappone ogni attività è contraddistinta da una visione artistica. È arte: l’artigianato; lo scrivere ossia la calligrafia; le composizioni floreali; la tenuta di un giardino; la cerimonia del tè; il cibo, i piatti hanno una composizione stagionale e i colori sono scelti in base a criteri precisi. In maniera sottile la loro vita è una continua espressione artistica”.
 
Le proposte che si possono visitare presso il vostro museo: i KAKEMONO.
“È la mostra principale. Percorre cinque secoli di tradizione figurativa nipponica tra il XVI e il XX secolo. È un viaggio che ha l’obiettivo di rappresentare una civiltà. Il kakemono, genere molto diffuso in Asia orientale, consiste  in un prezioso rotolo di tessuto o di carta, dipinto oppure calligrafato. Viene appeso alle pareti durante occasioni speciali o è utilizzato come decorazione in base alle stagioni dell’anno. Descrive la bellezza ineffabile e lo scorrere del tempo”.
 
Poi,  Souvenir du Japon.
“Presentiamo uno straordinario mosaico di seicento capolavori in miniatura in cui si esprimono la finezza estetica e la maestria tecnica tipiche del Giappone. La raccolta rappresenta in maniera organica la molteplicità degli stili utilizzati nei cosiddetti anni d’oro della cartolina, un periodo che va dai primi del Novecento fino alla prima Guerra Mondiale”.
 
Infine, Il Samurai da guerriero a icona.
“Si può compiere un affascinante viaggio a ritroso nel tempo scoprendo i diversi volti dei valorosi guerrieri giapponesi. Il percorso è sorprendente e lungo. È contrassegnato da una selezione di opere che illustrano in particolare l’immagine dei samurai attraverso i secoli e permettono di accostarsi con maggiore consapevolezza al peculiare codice di valori alla base dell’arte delle guerra e della filosofia di vita di questi uomini in armi. Le loro armature sono capolavori di manifattura in cui sono racchiuse conoscenze tecniche e qualità estetiche di altissimo livello”.
 
Avete riaperto con quali sentimenti?
“Emozione e soddisfazione. I Musei sono luoghi di conservazione ma c’è bisogno del pubblico, solo così possono essere vitali. Consentono di viaggiare nel tempo, specie in questo momento particolare. E poi l’arte nutre lo spirito ed esalta la bellezza”.
 
Scrive Emil Cioran. “Si può essere contenti di sé solo quando si ricordano quegli istanti in cui, secondo un’espressione giapponese, si è percepito “l’ah” delle cose”.