CALCIO
Un presidente in Paradiso
Caggiano, ‘conquistato’ dal Wankdorf, trasformerà Pian Scairolo in uno stadio ‘vero’ con tribuna.
Pubblicato il 21.10.2023 08:48
di Enrico Lafranchi
Un sabato da favola per Antonio Caggiano: “Desto o son sogno?” avrebbe detto il grande Totò. Il presidente al Wankdorf si è sentito in… Paradiso. Sono circolate decine e decine di sue foto e video sui Social, quello con i ‘ragazzi’ dell’YB è stato definito un incontro “storico”.
Sembrerebbe che il presidente in quello stadio che anni fa era di una “bruttezza squallida” – come l’aveva definito il caro collega Rinaldo Giambonini (in occasione di una partita del grande Lugano) – per via di seggiolini arrugginiti e muri sgretolati, ma che nel terzo Millennio è ridiventato il Wankdorf Stadion dopo essere stato battezzato per una quindicina di anni Stade de Suisse, si sia addirittura esaltato.
È così Antonio?
“Ma mi faccia il piacere! (usa il titolo di un film del suo omonimo, s’intende De Curtis). Se devo dire la verità mi sono sentito frustrato. Ma questo ‘pensiero’ non è che mi arrivi solo dal Wankdorf, tutti gli stadi  di Promotion League della Svizzera interna sono sicuramente migliori dei nostri”.
Che emozione ha provato?
“Sinceramente detto mi sono un po’ ‘gonfiato’ nel trovarmi in uno stadio moderno e confortevole, come quello della Capitale. Già l’entrata all’impianto, gli spogliatoi, il tunnel che porta al campo da gioco sono qualcosa di sbalorditivo. Abbiamo vissuto, sia noi dirigenti che i giocatori e lo staff, questa giornata particolare come se si trattasse di una partita di serie A”.
Un sorriso comunque amaro il suo:
“In effetti avevo inviato la foto di Pian Scairolo a un dirigente del Rapperswil, club che tra l’altro dispone di uno stadio con tribuna di 900 posti, chiedendogli cosa pensasse del nostro. Beh, lo ha definito un ‘centro familiare’… È stato gentile, mi ha dato una risposta carina… Ammetto che Pian Scairolo non ha nulla a che fare con uno stadio, non mi vergogno a dirlo”.
Il suo deve essere un cruccio assillante da appassionato uomo di sport qual è:
“A me sono sempre piaciute le cose fatte bene. È una delusione avvilente quando le squadre della Svizzera interna arrivano qua. Leggo anche nelle loro facce il disappunto quando varcano il cancello. Si diranno ma dove mai siamo arrivati…”.
Non sia così pessimista, lei due squilli di tromba se li merita in ogni caso:
“Fino a qualche anno fa in questa categoria (PLP) giocava solo il Chiasso, poi non c’era nessuno. Invece da quattro o cinque anni a questa parte di squadre ne abbiamo ben 8 dalla Seconda Interregionale alla Promotion. Ciò vuole dire che il nostro ‘calcio minore’ sta rinascendo alla grande”.
Il suo augurio?
"L’ho già manifestato a più riprese. Spero che oltre a vedere tante squadre rialzare la cresta, subentri anche un po’ di entusiasmo a livello politico. Il FC Paradiso funge un po’ da capofila, ha attirato sulla sua scia il Taverne, il Mendrisio, il Collina e diverse altre società”.
Signori si nasce…
“Lo stiamo dimostrando come Comune. Abbiamo rifatto gli spogliatoi, tra qualche settimana daremo finalmente il via alla costruzione della tribuna (di 350 posti, ndr) con annesso ristorante-buvette in modo da poter accogliere come si conviene i nostri ospiti e nel contempo coinvolgere più gente allo stadio”.
Un grande passo in avanti:
“Assolutamente! Non solo a livello sportivo (non dimentichiamo che il Paradiso, in campo oggi alla Lidl Arena di Wil contro il San Gallo U21, è terzo in classifica con gli stessi punti del Brühl, secondo – ndr) ma anche all’interno del Municipio che ha investito parecchio per noi”.
Come si chiamerà il nuovo stadio?
“Kindof Arena, è il nostro sponsor principale”.
Aumenterete il prezzo dei biglietti?
“Fondamentalmente l’entrata rimarrà quella attuale. Il nostro scopo, offrendo più comfort ai tifosi, è quello di riempire lo Stadio (lo scriviamo con la “S”, Caggiano ne esce da vincitore e ne va giustamente orgoglioso dopo 21 anni di presidenza, ndr: “Penso di essere il presidente di calcio più longevo del Ticino, visto che Cio Monti – che ho sentito l’altro giorno, lo è stato per venti”). Sarei già soddisfatto con una media di 300-400 spettatori a partita”.
Di che colore le seggiole?
“Verde… (ride)”.
Possiamo dire che per il FCP si aprirà una nuova pagina?
“Di sicuro un passo in più con un’organizzazione ancora più efficiente. I giocatori sono al 98 per cento professionisti, tranne il capitano (Loiero) e un paio o tre di altri che sono semi-professionisti. Vogliamo dare un’ulteriore sterzata alla società. A giorni vi entreranno due persone autorevoli del calcio ticinese”.
La ‘chiacchierata’ s’è fatta lunga, forse troppo ed è andata ben oltre… ‘Spariamo’ al presidente due nomi mirati chiedendogli di… ‘battezzarli’ in poche parole:
Noblesse oblige, il primo è evidentemente quello di Sannino:
“Beppe è un maniacale passionale”.
Türkyilmaz?
“Kubi è il nostro ambasciatore”.
(Nella foto, Antonio Caggiano, con il padre Giuseppe, una settimana fa al Wankdorf)