CALCIO
"Mi hanno fatto fuori"
L'ex presidente del Ravecchia Marotta racconta la sua verità e i giocatori fanno sciopero: cosa succederà adesso?
Pubblicato il 21.10.2023 09:57
di L.S.
Luigi Marotta è deluso, ha il morale sotto i tacchi. Non se l’aspettava un finale del genere. Al Ravecchia aveva dato tutto in questi due anni e mezzo e sperava di poter portare a termine il suo progetto.
E invece, da mercoledì scorso, il 48.enne imprenditore immobiliare, non è più il presidente del club bellinzonese di seconda lega.
Marotta, cos’è successo?
“Mi hanno semplicemente fatto fuori. Al comitato non interessa creare un Ravecchia forte e che abbia voglia di salire ancora di categoria. Io ero pronto a investire, a portare ulteriori sponsor, ma non hanno voluto. A loro interessa semplicemente fare le feste di Natale e Carnevale, la categoria non gli interessa”.
Dunque ha deciso di andarsene?
“Diciamo che sono rimasto in minoranza: gli altri non hanno capito che questa struttura non va bene e che non è sufficiente per una categoria come la Seconda Lega. Peccato, perché ci credevo veramente in questo progetto e ci avevo messo tanta passione. Avevo il sogno di portare una squadra del Bellinzonese in Seconda Interregionale”.
Insomma, Lei è più ambizioso?
“Io volevo creare una piccola struttura in grado di far crescere economicamente il club: in Seconda Lega i costi sono aumentati e per puntare in alto bisogna avere i mezzi a disposizione. Io ero pronto a fare tutto questo per il bene del Ravecchia. Sono convinto che avremmo vinto qualcosa anche quest’anno, dopo la promozione di due anni fa: Coppa o campionato, sono sicuro che erano alla nostra portata. In Coppa avevamo eliminato il Castello”.
Intanto i giocatori hanno detto che non giocheranno le ultime quattro partite di campionato:
“Ho chiesto ai giocatori, che ho portato io al Ravecchia assieme al direttore sportivo Morici, di giocare almeno fino a Natale, ma loro non ci sentono. Il rappresentante dei giocatori, Simunac, era presente all’assemblea di mercoledì e si è reso conto della situazione. Stasera non credo che scenderanno in campo a Balerna”.
Lei è anche presidente del Semine:
“Sì, è vero, in estate mi avevano chiesto di dargli una mano per iscrivere la squadra e l’ho fatto volentieri. Della squadra si sono occupati però altre persone. Adesso è chiaro che mi occuperò del Semine, anche se qualcuno mi ha già chiamato da squadre di Seconda. Sempre del Sopraceneri ovviamente. Vedremo cosa succeder`. La cosa che mi interessa di più, adesso, è il futuro dei giocatori che sono al Ravecchia e che non vogliono più restare. Hanno creduto nel mio progetto e voglio aiutarli a trovare un’altra sistemazione”.
Insomma, lei non molla: in fondo l’esempio arriva dal suo idolo, vero?
“Beh, sì, è proprio così. Il mio idolo è sempre stato Angelo Renzetti, uno che ha dimostrato cosa vuol dire avere ambizione e lavorare bene. Uno che ho sempre stimato. Peccato che poi sia andato al Locarno e ci abbia battuto…”.
(Nella foto, a destra, il presidente Luigi Marotta, assieme a Stipe Simunac)