CALCIO
Bellinzona, serviva un cambiamento
Parla Dragan Mihajlovic a poche ore dalla partita con lo Sciaffusa
Pubblicato il 21.10.2023 20:10
di Enrico Lafranchi
Il Bellinzona volta pagina chiudendo la porta in faccia alle ‘avventure’ – se possiamo definirle così – del recente passato. Con Rosas diverse cose sono cambiate, il suo debutto in panchina ad Aarau è stato coronato da successo. Il tecnico spagnolo ha avuto modo di farsi conoscere dalla squadra nel recente ritiro di Veronello: un uomo meticoloso, innamorato del suo lavoro. L’impressione è che con Rosas il gioco non sia un optional. I granata in amichevole hanno battuto l’Hellas – “un test molto positivo”, precisa Dragan Mihajlovic, “non tanto per il risultato, quanto per il bel gioco che abbiamo espresso contro la squadra di serie A”.
Dal caldo di Veronello (temperature d’agosto) al brumoso autunno il passo è stato breve. In questi ultimi giorni Rosas è stato costretto a tenere allenati i giocatori sul sintetico: il campo C è diventato un acquitrino, quello principale era da preservare in vista della partita (calcio d’inizio alle 14.15) con lo Sciaffusa. Durante la settimana non si sono visti né Trésor, né Abdallahi, né Ranjan e nemmeno Rodrigo Pollero (infortunato).
Lo Sciaffusa ha fatto parlare nelle ultime settimane il Blick (vi sorprende?) per avere effettuato la trasferta a Baden con le auto dei giocatori. I gialloneri sono reduci dalla vittoria sul Vaduz e si può stare certi che scenderanno al Comunale, dove sono stati eliminati dalla Coppa svizzera (a sbloccare il risultato, ricorderete, è stato Mihajlovic) decisi a vendere cara la pelle. A una ‘rivincita’ ci tengono evidentemente anche i granata che all’andata sulle rive del Reno hanno dovuto accontentarsi di un risultato di parità.
Ci si può attendere un avversario tosto, vero Dragan?
“Lo Sciaffusa è una squadra che vuole fare punti perché è ultima in classifica. Le partite di Challenge, come possiamo vedere a ogni giornata, registrano spesso risultati strani che nessuno si aspetta. Quella di domenica sarà complicata e difficile, sicuramente vogliamo fare meglio di quella giocata di recente (quattro giornate fa! – Ndr), sul loro terreno. Vogliamo vincerla a tutti i costi!”.
In pratica c’è di mezzo l’ultimo posto in classifica che ora occupano loro:
“Questo è un campionato che va veloce, ci sono squadre che all’inizio ‘scappano’, poi si fermano o addirittura si bloccano. Abbiamo l’esempio del Neuchâtel Xamax che era primo in classifica ed è sceso di molte posizioni. Noi le ultime due le abbiamo vinte, diciamo che in 5-6 partite può cambiare tutto (i neocastellani sono precipitati al quinto posto ma sembrano in ripresa avendo pareggiato con Thun e, venerdì, con lo Stade Nyonnais – ndr)”.
Che cosa potrà risultare determinante?
“Innanzitutto il nostro stile di gioco, una identità nuova. Con Rosas stiamo cercando di proporre qualcosa di diverso proprio anche a livello di gioco. Si tratta di un cambiamento molto importante. Naturalmente i punti li dobbiamo fare anche perché giochiamo in casa”.
È cambiato il sistema di gioco?
“Il sistema con il nuovo mister non è importante, ci dà molta libertà di movimento. Anche questo è un ‘aspetto’ che dobbiamo fare nostro. Si vedrà molta (più) mobilità in campo. Il concetto è che bisogna giocare la palla e cercare di essere attivi in ogni parte del campo. E sempre propositivi. Facendo la partita, non subirla”.
Un gioco più offensivo?
"È sicuramente diverso perché richiede più movimento, più possesso palla. Il punto di partenza è quello di essere noi protagonisti. Chiaramente è essenziale racimolare punti”. 
Uno staff tecnico di questa portata a Bellinzona non si è mai visto. Vedremo se il lavoro di gente che ha masticato calcio a mille e a grandissimi livelli, riuscirà ad attivare i giusti ‘meccanismi’ di un’umile squadra di Challenge League. È ovviamente presto per trarre conclusioni.
(Foto Putzu)