Juve
e Milan si rispettano e si riconoscono. Si affrontano in
maniera ordinaria, senza eccessivi parossismi. Non si percepiscono
come avversari, ma si sentono come nemici. I loro scontri non
ricercano la polemica, non la fomentano. Si incontrano ergendosi a
testimoni principi del calcio italiano. Rappresentano Torino e
Milano. Le due città, del Nord Italia, che hanno trainato lo
sviluppo economico del paese. Le protagoniste, assieme a Genova, del
boom che portò la vicina Penisola nella contemporaneità e la
avvicinò al Nord Europa. Poi tutto è cambiato. Milano ha preso il
sopravvento, non è solo industria ma anche finanza. I piemontesi
sembrano procedere per inerzia, cercano di farsi forza sul loro
passato ma sono come un cavallo imbolsito. I
lombardi capiscono i tempi, li intercettano e carpiscono le
potenzialità. Non hanno esitazioni, seguono svelti le intuizioni. La
Juve è Madama. È la pretesa di continuare la regalità
sabauda con altri mezzi. È il sistema che si realizza, incrocia il
suo destino in modo indelebile con il calcio italiano nella sua
totalità, vuole essere l'avanguardia. Intende dominare, perché si
crede in diritto di farlo. È popolare, il suo seguito proviene da
tutto il territorio nazionale, è istituzionale. Cerca deferenza,
riporta l'ordine, promette di estirpare il caos. Chi vuole vincere,
la deve battere. Non può essere sottovalutata, poiché la storia
conta e i bianconeri sanno come farla pesare. Non vivono di sogni ma
sono agganciati alla realtà. Gioco e schemi sono un dettaglio,
l'unico obiettivo è la vittoria. Il Milan è il Diavolo. I
rossoneri si esaltano e ricercano la scioltezza, hanno un pensiero
leggero, sono sicuri delle loro potenzialità, hanno l'ambizione di
essere sospinti dal vento del blasone europeo che in Italia non ha
pari. Si sentono e vogliono essere etichettati come “belli”, sono
portatori di una missione e ci credono. Le loro origini popolari sono
state archiviate, hanno abbracciato e si sono consegnati al
“berlusconismo”. L'orizzonte da raggiungere ha crismi
aristocratici. L'assioma del milanismo poggia su due principi: spettacolo
e gioco. L'avversario è guardato dall'alto in basso: in virtù di
una conclamata riconosciuta superiorità estetica.
Calcio
La bellezza del Milan, il realismo della Juve
Si affrontano due grandi del calcio italiano