L'ennesima
vittoria di Max Verstappen (la cinquantunesima: eguagliato il record
di Alain Prost) potrebbe non essere una notizia, in fondo. Però, due
parole per raccontare com'è arrivata ce le potrete concedere. Perché
la partenza dell'olandese volante, dalla seconda fila, dietro alle
due Ferrari, è stato un capolavoro, con il campione del mondo che si
è infilato nello spazio libero lasciato tra le due battistrada. Il
migliore spunto al via ha fatto una parte del resto, visto che in
realtà gran parte della manovra è stata dovuta dall'aver sollevato
il piede, alla prima curva, un attimo dopo i rivali: e questo, per i
romantici di questo sport, che hanno ancora in mente le immagini in
bianco e nero del passato, fa tutta la differenza del mondo. Perché
il sorpasso è il minimo comune denominatore tra un secolo e l'altro,
passando attraverso la storia di questo sport, e ne sarà il futuro.
Quindi, giù il cappello davanti a quelli che staccano il piede dal
gas dopo gli altri. Il resto è stata una cavalcata indisturbata e
solitaria di Max, mentre dietro, va detto, ci di divertiva, con
Charles Leclerc il quale, nella bagarre della partenza, ha perso
un'aletta laterale dopo un contatto col padrone di casa Checo Pérez,
che ha chiesto alla sua Red Bull lo stesso sforzo domandato dal
compagno di squadra alla sua monoposto, finendo però fuori pista
dopo un contatto, appunto, con la Ferrari del monegasco, partita in
pole position. Quest'ultima ha poi chiuso sul gradino più basso del
podio un gran premio caratterizzato anche dalla bandiera rossa, per
l'incidente occorso a Kevin Magnussen. Fischi del pubblico per il
ferrarista a fine gara, ma è stato lo stesso pilota della Red Bull a
scagionarlo: in quella condizione, con quattro vetture appaiate a
inizio curva, e tutto il gruppo dietro, la Ferrari non aveva altre
possibilità, soprattutto perché è stato l'idolo di casa a
incrociare la propria traiettoria col rivale. Charles Leclerc,
durante la corsa, è stato costretto a cedere la seconda piazza a
Lewis Hamilton, con la Mercedes del britannico che è sembrata avere
un passo gara migliore della Ferrari, al netto della diversa tattica
di gara rispetto alle gomme (medie quelle dell'inglese, mentre il
monegasco ha scelto le dure, al momento di ripartire). Ci si
aspettava una diversa prestazione da parte dell'ex campione del
mondo, col passare dei giri (grazie alla lunga sosta ai box, la
Ferrari aveva ovviamente sostituito il musetto), per via di un
previsto degrado delle gomme: invece Lewis, all'ultimo giro, ha fatto
addirittura il giro più veloce. Evidentemente, da quelle parti,
hanno trovato qualcosa che ha migliorato il passo gara della
monoposto. Non è stato lo stesso per George Russel, in difficoltà
rispetto alla Ferrari di Carlo Sainz (e non solo).
A
questo proposito, va fatta una menzione per Lando Norris. Partito in
fondo allo schieramento, il britannico su Mc Laren è stato
protagonista di una rimonta eccezionale, e ha dato vita a un duello
stupendo con il connazionale su Mercedes, coronato con un sorpasso
davvero notevole. Non sappiamo quale sarà il suo futuro: ma si
tratta di un pilota con delle notevoli potenzialità. Certo, averlo
in squadra, per una prima guida, vuol dire trovarsi un rivale, più
che un compagno. Ma se l'inglese dovesse anche aver messo le mani
sullo sviluppo della monoposto, che ha preso il posto della Alpine
nella gerarchia, potrebbe essere davvero un affare, per una scuderia
di punta, Affaire à suivre: per ora, ce lo godiamo nella condizione
attuale, dove si diverte e ci fa divertire. Ai
microfoni di Sky, il clan Ferrari non è apparso soddisfatto: con una
prima fila tuta rossa, ci si aspettava sicuramente di più. Frédéric
Vasseur non si è certo nascosto: "Non
siamo partiti bene e questo ha favorito la Red Bull, che ha sfruttato
l'effetto scia. Nel contatto, Leclerc ha danneggiato l’ala,
perdendo punti di carico aerodinamico. e ha perso dei punti di
carico. Ciò che ci ha deluso è il fatto che, alla ripartenza, la
macchina con le gomme dure fosse meno performante rispetto a quella
di Hamilton. Non possiamo essere soddisfatti, visto che siamo
arrivati dietro dopo essere partiti in prima fila. Speriamo di fare
meglio in Brasile: l'obiettivo è avere un rendimento più
equilibrato tra le qualifiche e il GP, a differenza di quanto invece
fatto qua“ ha
concluso. Charles Leclerc ha invece sostenuto che la differenza di
prestazione con la Mercedes potesse dipendere anche dalla sospensione
danneggiata nell'urto con Checo Pérez. Si è detto dispiaciuto per
l'incidente, che ha tolto al messicano la possibilità di gareggiare
sul circuito di casa: ma, ha aggiunto, sono cose che in pista possono
succedere. Sulla propria gara ha poi aggiunto: "Dobbiamo
rivedere la partenza: abbiamo fatto bene in stagione, ma non negli
ultimi due Gran Premi. Con le gomme dure abbiamo faticato, a conferma
la debolezza della nostra vettura, molto sensibile alle gomme: ogni
volta che cambiamo mescola dobbiamo perdiamo il feeling con la
vettura e, a volte, non lo ritroviamo più. Guardando alla prova nel
complesso, credo però che la sospensione non fosse del tutto ok".
Non
benissimo, insomma. Si ha la sensazione, emersa già nella gara
passata, che si stia tentando di provare qualcosa di nuovo, in vista
delle macchine per la prossima stagione. Ma mentre la volta scorsa
Ferrari e Mercedes erano alla pari, a questo giro la scuderia
germanica è sembrata avere (in gara, perlomeno: ma è quello che
conta) un passo migliore. Probabilmente, è questo che ha fatto
suonare, dalle parti di Maranello, un campanello d'allarme, anche se
la cosa sta, ovviamente, passando sottotraccia. Vedremo cosa accadrà,
da qui a fine stagione.
Automobilismo
L'olandese dominante
Verstappen è un cannibale, suona un campanello d'allarme per la Ferrari