Automobilismo
L'olandese dominante
Verstappen è un cannibale, suona un campanello d'allarme per la Ferrari
Pubblicato il 30.10.2023 07:31
di Silvano Pulga
L'ennesima vittoria di Max Verstappen (la cinquantunesima: eguagliato il record di Alain Prost) potrebbe non essere una notizia, in fondo. Però, due parole per raccontare com'è arrivata ce le potrete concedere. Perché la partenza dell'olandese volante, dalla seconda fila, dietro alle due Ferrari, è stato un capolavoro, con il campione del mondo che si è infilato nello spazio libero lasciato tra le due battistrada. Il migliore spunto al via ha fatto una parte del resto, visto che in realtà gran parte della manovra è stata dovuta dall'aver sollevato il piede, alla prima curva, un attimo dopo i rivali: e questo, per i romantici di questo sport, che hanno ancora in mente le immagini in bianco e nero del passato, fa tutta la differenza del mondo. Perché il sorpasso è il minimo comune denominatore tra un secolo e l'altro, passando attraverso la storia di questo sport, e ne sarà il futuro. Quindi, giù il cappello davanti a quelli che staccano il piede dal gas dopo gli altri. Il resto è stata una cavalcata indisturbata e solitaria di Max, mentre dietro, va detto, ci di divertiva, con Charles Leclerc il quale, nella bagarre della partenza, ha perso un'aletta laterale dopo un contatto col padrone di casa Checo Pérez, che ha chiesto alla sua Red Bull lo stesso sforzo domandato dal compagno di squadra alla sua monoposto, finendo però fuori pista dopo un contatto, appunto, con la Ferrari del monegasco, partita in pole position. Quest'ultima ha poi chiuso sul gradino più basso del podio un gran premio caratterizzato anche dalla bandiera rossa, per l'incidente occorso a Kevin Magnussen. Fischi del pubblico per il ferrarista a fine gara, ma è stato lo stesso pilota della Red Bull a scagionarlo: in quella condizione, con quattro vetture appaiate a inizio curva, e tutto il gruppo dietro, la Ferrari non aveva altre possibilità, soprattutto perché è stato l'idolo di casa a incrociare la propria traiettoria col rivale. Charles Leclerc, durante la corsa, è stato costretto a cedere la seconda piazza a Lewis Hamilton, con la Mercedes del britannico che è sembrata avere un passo gara migliore della Ferrari, al netto della diversa tattica di gara rispetto alle gomme (medie quelle dell'inglese, mentre il monegasco ha scelto le dure, al momento di ripartire). Ci si aspettava una diversa prestazione da parte dell'ex campione del mondo, col passare dei giri (grazie alla lunga sosta ai box, la Ferrari aveva ovviamente sostituito il musetto), per via di un previsto degrado delle gomme: invece Lewis, all'ultimo giro, ha fatto addirittura il giro più veloce. Evidentemente, da quelle parti, hanno trovato qualcosa che ha migliorato il passo gara della monoposto. Non è stato lo stesso per George Russel, in difficoltà rispetto alla Ferrari di Carlo Sainz (e non solo). A questo proposito, va fatta una menzione per Lando Norris. Partito in fondo allo schieramento, il britannico su Mc Laren è stato protagonista di una rimonta eccezionale, e ha dato vita a un duello stupendo con il connazionale su Mercedes, coronato con un sorpasso davvero notevole. Non sappiamo quale sarà il suo futuro: ma si tratta di un pilota con delle notevoli potenzialità. Certo, averlo in squadra, per una prima guida, vuol dire trovarsi un rivale, più che un compagno. Ma se l'inglese dovesse anche aver messo le mani sullo sviluppo della monoposto, che ha preso il posto della Alpine nella gerarchia, potrebbe essere davvero un affare, per una scuderia di punta, Affaire à suivre: per ora, ce lo godiamo nella condizione attuale, dove si diverte e ci fa divertire. Ai microfoni di Sky, il clan Ferrari non è apparso soddisfatto: con una prima fila tuta rossa, ci si aspettava sicuramente di più. Frédéric Vasseur non si è certo nascosto: "Non siamo partiti bene e questo ha favorito la Red Bull, che ha sfruttato l'effetto scia. Nel contatto, Leclerc ha danneggiato l’ala, perdendo punti di carico aerodinamico. e ha perso dei punti di carico. Ciò che ci ha deluso è il fatto che, alla ripartenza, la macchina con le gomme dure fosse meno performante rispetto a quella di Hamilton. Non possiamo essere soddisfatti, visto che siamo arrivati dietro dopo essere partiti in prima fila. Speriamo di fare meglio in Brasile: l'obiettivo è avere un rendimento più equilibrato tra le qualifiche e il GP, a differenza di quanto invece fatto qua“ ha concluso. Charles Leclerc ha invece sostenuto che la differenza di prestazione con la Mercedes potesse dipendere anche dalla sospensione danneggiata nell'urto con Checo Pérez. Si è detto dispiaciuto per l'incidente, che ha tolto al messicano la possibilità di gareggiare sul circuito di casa: ma, ha aggiunto, sono cose che in pista possono succedere. Sulla propria gara ha poi aggiunto: "Dobbiamo rivedere la partenza: abbiamo fatto bene in stagione, ma non negli ultimi due Gran Premi. Con le gomme dure abbiamo faticato, a conferma la debolezza della nostra vettura, molto sensibile alle gomme: ogni volta che cambiamo mescola dobbiamo perdiamo il feeling con la vettura e, a volte, non lo ritroviamo più. Guardando alla prova nel complesso, credo però che la sospensione non fosse del tutto ok". Non benissimo, insomma. Si ha la sensazione, emersa già nella gara passata, che si stia tentando di provare qualcosa di nuovo, in vista delle macchine per la prossima stagione. Ma mentre la volta scorsa Ferrari e Mercedes erano alla pari, a questo giro la scuderia germanica è sembrata avere (in gara, perlomeno: ma è quello che conta) un passo migliore. Probabilmente, è questo che ha fatto suonare, dalle parti di Maranello, un campanello d'allarme, anche se la cosa sta, ovviamente, passando sottotraccia. Vedremo cosa accadrà, da qui a fine stagione.