Rispetto
alle ultime prestazioni, avevamo scritto che il Lugano non aveva
fatto male complessivamente, al netto degli errori individuali che
avevano portato alle sconfitte. Tuttavia, nel calcio servono i
risultati, per motivi che non dobbiamo neppure spiegare. E, giovedì
sera, il Crus, dopo la gara con il Bruges, aveva auspicato per la
domenica una gara gagliarda dei suoi, i quali non partivano
certamente battuti, al cospetto dei campioni in carica. E, infatti,
il risultato è arrivato: non una vittoria, ma un pareggio in
rimonta, frutto di una prestazione coraggiosa, e di alcune novità
tattiche, figlie del turnover ma non solo. Alla
consegna dei fogli partita, sono subito saltato all'occhio, al di là
della prevista assenza di Bottani, le panchine di Sabbatini, Steffen
e Bislimi ma, soprattutto, la presenza delle due punte in campo: una
novità, tutto sommato, con la chiara intenzione di creare problemi
all'armata di Wicky, anch'essa sottoposta a un certo ricambio
rispetto alla partita di Champions, ma con una rosa di ben altra
profondità e valori individuali. L'idea ha funzionato: i ticinesi
hanno chiuso a doppia mandata le fasce, soprattutto quella di destra
dove Elia, a Berna, aveva fatto ciò che voleva. I campioni hanno
dimostrato la solita fisicità, unità ai valori individuali dei
singoli: ma la ricerca della profondità da parte dei ticinesi ha
fatto sì che la palla rimanesse lontana dai sedici metri dei padroni
di casa i quali, in alcune occasioni, hanno anche cercato la porta
avversaria. Nella ripresa, i bernesi sono partiti piuttosto forte,
creando qualche buona occasione. Ma proprio quando il tecnico dei
bianconeri stava per fare i cambi, gli ospiti sono passati, grazie a
una rete di Ugrinic, ispirata da un efficace difesa del pallone in
area da parte di Nsame, finalizzando un'azione partita dalla fascia
di destra dei bernesi. Tuttavia, ancora una volta, sono stati i cambi
di Mattia Croci Torti a fare la differenza: Steffen, in particolare,
ha ispirato le azioni d'attacco dei suoi, e dal suo piede è partito
il lancio col contagiri per Cimignani, appostato sulla fascia
offensiva sinistra. Il francesino ha saputo approfittare del momento
di assestamento della retroguardia bernese, dove Vicky aveva appena
effettuato le sostituzioni dei due esterni. Aggiungiamo che la
conclusione a giro del centrocampista dei ticinesi, fatta col piede
destro, che non è quello da lui preferito, è stata pregevole. E il
risultato portato a casa, a quel punto, ampiamente meritato. Un buon
risultato, quindi, che muove una classifica non del tutto
soddisfacente, ma che ci può stare, visto l'impegno europeo: non era
mai accaduto che i bianconeri riuscissero a fare punti dopo la
partita infrasettimanale, e questo è sicuramente un toccasana per un
ambiente che, nonostante abbia una buona sensazione rispetto ai
propri mezzi, rischiava di avvitarsi sulla mancanza di risultati, tra
l'altro alla vigilia di una partita importantissima, vale a dire
l'ottavo di finale di coppa svizzera a Losanna di mercoledì, contro
una squadra lanciata dopo la vittoria sul Basilea di domenica
pomeriggio, e pronta a sfruttare il vantaggio di giocare sul campo
sintetico. I ticinesi se la vedranno ancora coi romandi sabato, ma in
campionato: due partite molto importanti, soprattutto la prima,
perché senza appello, e in una competizione fondamentale per il prosieguo della stagione. La prestazione contro lo Young Boys, tuttavia,
fa ben sperare, assieme al recupero di Mahou, entrato solo pochi
minuti, ma pronto a dare una mano ai suoi: mercoledì avremo le
risposte.
Calcio
Lugano, il risultato è arrivato
Prestazione convincente dei bianconeri, ora bisogna di nuovo vincere