HOCKEY
Presto un cambio di tendenza?
Il talento del portiere del Losanna Pasche e gli svizzeri che chiedono più spazio in porta
Pubblicato il 30.10.2023 09:30
di Marco Maffioletti
Il weekend appena concluso ha segnato il debutto in National League del ventenne portiere Kevin Pasche. Il vodese ha difeso la gabbia del suo Losanna. Solitamente gioca in Swiss League, nel Martigny, dove è stato “parcheggiato”. Vista l’assenza per infortunio di Connor Hughes è stato richiamato. Nella lega cadetta con i vallesani si sta facendo valere e ha un’ottima percentuale di parate vicina al 94%. Pure il battesimo ai massimi vertici è andato benissimo. Pasche ha esordito venerdì festeggiando uno shutout contro il Kloten parando 25 tiri, mentre sabato a Lugano ha conquistato una seconda vittoria compiendo 26 parate e senza particolari colpe sulle tre reti incassate. L’estremo difensore della U20 ha dunque dimostrato il suo talento. Il coraggio del suo allenatore Geoff Ward è stato premiato. Iniziare con uno shutout è decisamente un bel segnale e di buon auspicio. Altri suoi illustri colleghi tuttora in attività erano riusciti in tale impresa. Il biancoblù Benjamin Conz nel lontano 2008 alla Valascia fece il suo debutto con la maglia del Ginevra senza incassare segnature. Oppure Melvin Nyffeler nel 2013  con gli ZSC Lions. L’attuale portiere del Rapperswil riuscì addirittura a ottenere due shutout nei suoi primi due match. Chiaramente per Pasche non sarà evidente ritagliarsi un posto fisso in NL e una rondine non fa primavera. Confermarsi sarà difficile, ma il suo approccio è incoraggiante. È la dimostrazione che dietro ci sono dei giovani portieri indigeni con buone capacità. Bisogna però dargli fiducia e buttarli nella mischia e per farlo bisogna appunto avere coraggio. Non solo Pasche scalpita, ci sono altri ragazzi giovani in rampa di lancio che attendono una chance. Pensiamo ad esempio a Luis Janett e Loic Galley del Turgovia, Sascha Ruppelt dei GCK Lions, Andri Henauer del Berna e girato al Basilea, Noah Patenaude dell’Ajoie e Lucas Rötheli (figlio del mitico André) dell’Olten. Morale della favola? Pure in Svizzera ci sono dei portieri interessanti e promettenti che meriterebbero una chance. Chissà che nei prossimi anni non si assista a un cambio di tendenza, ovvero non puntare più così tanto sugli estremi difensori stranieri e tornare alle origini fidandosi maggiormente dei ragazzi elvetici. C’è da auspicarselo per il bene del nostro movimento hockeistico.