I cambi che sono tardati ad
arrivare, due errori difensivi, la giornata no di alcuni giocatori e la
pochezza di qualcun altro hanno messo fine alla bella serie positiva dei
granata in campionato. Il Sion si è guadagnato i tre punti nonostante una
prestazione tutt’altro che da capolista. L'1 a 2 che i vallesani si sono portati
via dal Comunale, senza peraltro ‘rubare’ nulla, sono frutto di leggerezze
difensive. Sul primo gol più che chiamare in causa Seiler (voto 3), punteremmo
il dito su Iacobucci (idem), non irreprensibile nemmeno sulla rete del
raddoppio e che, tanto per chiarire, non ha effettuato nessuna parata decisiva.
Limitiamoci a dire che tra il portiere e il numero 20 c’è stato un
‘pasticciaccio’. Non parliamo più, per favore, di ingenuità! Si tratta di chiare
responsabilità che dovrebbero essere acquisite (siamo alla 13esima giornata) da
giocatori che calcano i terreni di Challenge League. Pazienza. Colpiti a freddo
al ventesimo minuto (rete pesantissima) i padroni di casa hanno letteralmente
accusato il colpo. Nel primo tempo non si è visto manco un tiro in porta!
Ma, andiamo con ordine. Due,
perlomeno, le sostituzioni che avrebbero potuto cambiare la musica subito in
inizio di ripresa (lo 0-1 di Suarez era recuperabile). Mahmoud (voto 2) stava
sbagliando quattro passaggi su cinque ma è stato tenuto in campo sino al 94’. È
passata quasi un’ora prima che il mister richiamasse in panchina Alounga, lento
e mai incisivo (3), finalmente sostituito da Pollero (che ha giocato a calcio,
non distraendosi a sodalizzare come ha fatto il numero 23 con ogni avversario
che metteva giù), bravo a dimezzare lo score al 78’. Purtroppo Centinaro, uno
che la gamba non la tira mai indietro (è anche stato ammonito) è subentrato
tardivamente allo spento Samba (3, un’altra prestazione senza alcuna sostanza quella
di Trésor). Un refrain che si ripete da mesi. Come mai Pugliese fa panchina? Le
sue qualità tecniche (ha anche una ‘castagna’ non da poco) Valentino le
potrebbe mettere a profitto in un centrocampo dove ritroviamo il solito Chacon
(né pepe né sale o viceversa, voto 3) e il sempre generoso Mihajlovic. In
difesa lacunosa la gara di Lamy (3), passaggi su passaggi sbagliati, manco un
duello vinto sull’out dove imperversavano Hefti e Souza.
Il Bellinzona, a conti fatti,
ha giocato in 9 contro 11. Esageriamo? Ci sono evidentemente anche note positive.
La squadra dopo il gol di classe di Pollero ha costretto il Sion nella sua metà
campo esercitando una forte pressione. Il 2-2 sarebbe in fondo stato meritato.
Abbiamo assistito negli
ultimi 10-15 minuti a un autentico assalto a… Fort Apache, ma non c’è stato
nulla da fare. Persino Iacobucci, per rifarsi da una gara non proprio
scintillante, si è presentato nei 16 metri quando il mediocre Huwiler,
accompagnato da una salva di fischi (è l’arbitro che aveva negato all’ACB a
Baden un rigore grande come una montagna…) ha accordato l’ultimo corner a
Tosetti e compagni.
Comunque la si prenda e
checché sia stato detto al 94’, sul fronte casalingo la prestazione col Sion non
è sicuramente stata all’altezza di quella di Coppa.
(Nella foto Putzu, Schmied mette alle spalle del portiere granata Iacobucci il gol dello zero a due)