CALCIO
Barth e Christian al Comunale
Padre e figlio Constantin erano a Bellinzona: il DS dichiara che il Bellinzona vale più dell'attuale classifica
Pubblicato il 05.11.2023 21:03
di Enrico Lafranchi
Barthélémy saluta tutti, prima del calcio d’inizio: abbraccia Pablo Bentancur, porge la mano a chi è sulla panchina, tecnici e collaboratori. Al 94’ la scena si ripete, abbellita (ovvio) di sorrisi a 360 gradi... C’è anche il ‘patron’, ma Christian, che ha seguito la partita in tribuna, ha tutt’altro da sbrigare, si limita a dire che “il Bellinzona è una squadra con dei bei giocatori”. Ma che il verdetto del campo “è giusto, non abbiamo rubato niente” (una precisazione che va presa come risposta a una nostra provocazione…).
I giocatori riguadagnano il pullman cantando e gustandosi la pizza… Felici e contenti. Nessuno di loro ammetterà di avere visto i sorci verdi in un Comunale dove sono svettate anche domenica, nella curva riservata ai tifosi ospiti, tante bandiere da fare concorrenza a quelle dell’ACB sventolate dai Boys. Loro sì la squadra l’hanno sostenuta sino alla fine con tamburi e Hopp granata, ma non i tifosi della tribuna (parecchie le seggiole vuote, eppure martedì era gremita in ogni ordine di posti) rimasti zitti e mosca… Il titolo del film non c’entra, non c’è proprio passione per questa squadra!
Nel dopo partita i granata che si fanno vedere sono sempre Tosetti e Mihajlovic. Cominciamo a credere anche noi che la società debba reclutare qualche ticinese in più.
Lasciamo perdere, la sconfitta ha naturalmente lasciato un sapore amaro. Non di polemica, assolutamente no. I ‘pensieri’ che abbiamo espresso sono personali. La famiglia Bentancur sta facendo cose incredibili, non può essere ritenuta responsabile di questo assenteismo. Che, è bene rammentarlo, non è una novità sulla piazza. Anche in tempi indubbiamente più fulgidi di quelli odierni sono stati diversi i dirigenti, presidenti compresi, a lamentarsi di questa situazione.
Stavamo dicendo che al Novantesimo domenica si è presentato lo stesso scenario: Matteo e Dragan disponibilissimi, gli altri…
Ecco come Mihajlovic ha spiegato la partenza in sordina e l’incapacità di metterla dentro (va detto che Ziegler, al centro, e Lavanchy sull’out, a Samba e Alounga non hanno lasciato neanche mezzo metro di spazio, ndr):
Nel primo tempo dovevamo essere più brillanti con la palla, abbiamo concesso anche di nuovo un errore abbastanza grave. Dopo avere trovato il gol con Rodrigo (c’erano ancora 16 minuti da giocare, ndr) non siamo riusciti a buttare dentro un’altra palla, eppure ce ne è capitata più di una in mezzo all’area (il solito refrain, ndr). Peccato, lo spirito c’è comunque stato, abbiamo giocato per vincere. Anche a Wil (rivedremo titolari Centinaro, un combattente, e finalmente anche Pugliese? - Ndr) andremo per conquistare la posta piena”.
Grazie ai 3 punti conquistati il Sion è passato in testa alla classifica approfittando anche della débâcle del Thun al Brügglifeld.
Barthélémy Constantin, DS, è stato il primo a riguadagnare gli spogliatoi e a mettersi a disposizione:
È sempre duro venire a giocare a Bellinzona, sono felice che abbiamo conquistato i tre punti contro una squadra molto vivace e dinamica. Abbiamo giocato sui nostri livelli abituali, dimostrando una volta di più di avere continuità. Siamo un gruppo molto compatto, vogliamo continuare a tenere la testa di un campionato che resta naturalmente apertissimo. Al Bellinzona auguro di risalire, la sua posizione di classifica non rispecchia certamente il suo valore”.
Intanto la squadra di Manuel Benavente è ripiombata al penultimo posto dal momento che il Baden è andato a vincere a Vaduz.
A Wil, come ha detto bene Dragan, bisognerà fare risultato. Noi ci ripetiamo dicendo che davanti il Bellinzona ha bisogno di ben altro.
(Nell’immagine enla Barthélémy e Christian Constantin)