Barthélémy saluta tutti,
prima del calcio d’inizio: abbraccia Pablo Bentancur, porge la mano a chi è
sulla panchina, tecnici e collaboratori. Al 94’ la scena si ripete, abbellita
(ovvio) di sorrisi a 360 gradi... C’è anche il ‘patron’, ma Christian, che ha seguito la partita in tribuna, ha tutt’altro
da sbrigare, si limita a dire che “il Bellinzona è una squadra con dei bei
giocatori”. Ma che il verdetto del campo “è giusto, non abbiamo rubato
niente” (una precisazione che va presa come risposta a una nostra
provocazione…).
I giocatori riguadagnano il
pullman cantando e gustandosi la pizza… Felici e contenti. Nessuno di loro
ammetterà di avere visto i sorci verdi in un Comunale dove sono svettate anche
domenica, nella curva riservata ai tifosi ospiti, tante bandiere da fare
concorrenza a quelle dell’ACB sventolate dai Boys. Loro sì la squadra l’hanno
sostenuta sino alla fine con tamburi e Hopp granata, ma non i tifosi della
tribuna (parecchie le seggiole vuote, eppure martedì era gremita in ogni ordine
di posti) rimasti zitti e mosca… Il titolo del film non c’entra, non c’è proprio
passione per questa squadra!
Nel dopo partita i granata
che si fanno vedere sono sempre Tosetti e Mihajlovic. Cominciamo a credere
anche noi che la società debba reclutare qualche ticinese in più.
Lasciamo perdere, la
sconfitta ha naturalmente lasciato un sapore amaro. Non di polemica,
assolutamente no. I ‘pensieri’ che abbiamo espresso sono personali. La famiglia
Bentancur sta facendo cose incredibili, non può essere ritenuta responsabile di
questo assenteismo. Che, è bene rammentarlo, non è una novità sulla piazza.
Anche in tempi indubbiamente più fulgidi di quelli odierni sono stati diversi i
dirigenti, presidenti compresi, a lamentarsi di questa situazione.
Stavamo dicendo che al
Novantesimo domenica si è presentato lo stesso scenario: Matteo e Dragan
disponibilissimi, gli altri…
Ecco come Mihajlovic ha
spiegato la partenza in sordina e l’incapacità di metterla dentro (va detto che
Ziegler, al centro, e Lavanchy sull’out, a Samba e Alounga non hanno lasciato
neanche mezzo metro di spazio, ndr):
“Nel primo tempo dovevamo
essere più brillanti con la palla, abbiamo concesso anche di nuovo un errore
abbastanza grave. Dopo avere trovato il gol con Rodrigo (c’erano ancora 16
minuti da giocare, ndr) non siamo riusciti a buttare dentro un’altra palla, eppure
ce ne è capitata più di una in mezzo all’area (il solito refrain, ndr).
Peccato, lo spirito c’è comunque stato, abbiamo giocato per vincere. Anche a
Wil (rivedremo titolari Centinaro, un combattente, e finalmente anche Pugliese?
- Ndr) andremo per conquistare la posta piena”.
Grazie ai 3 punti conquistati
il Sion è passato in testa alla classifica approfittando anche della débâcle
del Thun al Brügglifeld.
Barthélémy Constantin, DS, è
stato il primo a riguadagnare gli spogliatoi e a mettersi a disposizione:
“È sempre duro venire a
giocare a Bellinzona, sono felice che abbiamo conquistato i tre punti contro
una squadra molto vivace e dinamica. Abbiamo giocato sui nostri livelli
abituali, dimostrando una volta di più di avere continuità. Siamo un gruppo molto
compatto, vogliamo continuare a tenere la testa di un campionato che resta
naturalmente apertissimo. Al Bellinzona auguro di risalire, la sua posizione di
classifica non rispecchia certamente il suo valore”.
Intanto la squadra di Manuel
Benavente è ripiombata al penultimo posto dal momento che il Baden è andato a
vincere a Vaduz.
A Wil, come ha detto bene
Dragan, bisognerà fare risultato. Noi ci ripetiamo dicendo che davanti il
Bellinzona ha bisogno di ben altro.
(Nell’immagine enla
Barthélémy e Christian Constantin)