HOCKEY
Una pausa col sorriso
Ambrì e Lugano stanno bene: i biancoblù sono costanti, i bianconeri solidi
Pubblicato il 06.11.2023 09:35
di Marco Maffioletti
È arrivata la prima pausa dedicata alla Nazionale e le due ticinesi se la possono godere dall’alto di una classifica decisamente positiva.  
L’Ambrì si trova al quinto posto con 32 punti ottenuti in 20 partite, il Lugano è settimo con gli stessi punti, ma ha disputato un match in più. 
I leventinesi hanno terminato alla grande il primo spezzone di regular season infilando ben 5 vittorie consecutive. Più in generale la squadra di Cereda ha dimostrato una grandissima regolarità e costanza e non ha mai perso più di due partite filate. Anche quando è stata sconfitta, è praticamente sempre rimasta incollata all’avversario. Dei 60 tempi giocati, forse solo in uno è andata in barca per così dire, ovvero nella seconda frazione in quel di Friborgo, quando Pestoni e soci hanno incassato 5 segnature. Con la coperta lunga, l’Ambrì è decisamente diventato più imprevedibile e difficile d’affrontare per gli avversari. Merito anche dello staff tecnico, ritrovatosi in una situazione per certi versi nuova. Per Cereda e i suoi assistenti è in effetti inabituale avere così tante alternative e frecce nel proprio arco. Finora il coach è riuscito a gestire molto bene il tutto, non era evidente. Molto bene fin qui il powerplay, il secondo dell’intera lega. L’Ambrì inoltre è tra le squadre che blocca più tiri. Un altro fatto essenziale che ha contribuito a questa crescita è la prestazione degli stranieri. I sette stanno rendendo. È raro che una squadra riesca ad avere tutti gli import performanti. Se non c’erano dubbi su quelli già presenti nella scorsa stagione, lo stesso non si può dire con quelli nuovi, i quali però si sono davvero dimostrati all’altezza della situazione. Ottimo inoltre l’apporto dei giovani. De Luca e Terraneo si sono integrati alla grande e hanno mostrato un talento fuori dal comune. Ottime pure le prove di Pezzullo, finalmente risparmiato dagli infortuni. Menzione anche per Conz, l’esperto portiere giurassiano dimostra una grande sicurezza ed è una validissima alternativa all’ottimo Juvonen. Una citazione è doverosa anche per Dario Bürgler, fondamentale sul ghiaccio e fuori. Insomma l’Ambrì può guardare al futuro con fiducia e ottimismo, pur se la classifica resta molto corta e la concorrenza è ovviamente agguerrita. Note negative? In certi frangenti si potrebbe puntare più direttamente verso la gabbia e non cercare la finezza. Qualche tiro in più non guasterebbe sicuramente. Da qualche elemento, come ad esempio Zwerger o Eggenberger, è lecito attendersi qualcosina in più.  
Lo stesso vale in fondo per il Lugano. La compagine di Gianinazzi è stata forse un po’ meno costante dei sopracenerini, ha vissuto un pochettino di più tra alti e bassi, ma nel complesso ha sfoderato una prima parte di campionato di tutto spessore. Su tutti va citato il blocco di Joly, Carr e Thürkauf: è davvero devastante. Il capitano è addirittura il leader della classifica dei marcatori, seguito proprio da Carr, ed è all’apice della sua arte. I bianconeri hanno spesso vinto quando hanno saputo sfoggiare una solidità difensiva, parte fondamentale del gioco, il credo del coach. In questo senso ci sono sicuramente ancora margini di miglioramento. Lo stesso vale per alcuni singoli. Granlund, bersagliato dagli acciacchi, non è ancora al massimo. Pure da Ruotsalainen è lecito attendersi qualcosina in più. E che dire di Joey LaLeggia? Gli impulsi a livello offensivo sono ottimi, mentre a livello difensivo il canadese mostra inevitabilmente qualche falla. In fondo non è una sorpresa, la tipologia del giocatore era chiara. Tra le delusioni si può annoverare sicuramente Koskinen. Il portiere finlandese, che a fine stagione se ne andrà per fare spazio a Van Pottelberghe, non ha quasi mai dimostrato di valere la licenza straniera. Molto più bravo e solido di lui Niklas Schlegel. Peccato poi avere perso il giovane Canonica e Marco Müller per circa 4 mesi. Il centro del quarto blocco si era integrato bene dimostrando di avere basi egregie e la sua crescita ora viene bloccata. Il secondo, un leader e un esempio di abnegazione che garantisce qualità e quantità, è uno dei punti cardini di questa squadra. In difficoltà pure Samuel Guerra, mentre un plauso se lo merita Peltonen. Arrivato un po’ in sordina e spesso citato semplicemente come “il figlio del mitico Ville”, il difensore si sta dimostrando un validissimo rinforzo ed emana una calma fuori dal comune. È decisamente un gran bel rinforzo. Incoraggianti pure le prestazioni del giovane Hausheer, con un po’ di pazienza potrebbe diventare una pedina preziosa nel Lugano del futuro.
(Foto Putzu)