“State
zitti o voi che mi avete posto ingiustamente sul banco degli
imputati, non avete ascoltato la mia testimonianza e mi avete
condannato senza attenuanti. Non ho potuto difendermi. Ritenete forse
che sia facile essere sempre all'altezza delle aspettative? Provateci
voi a confermare continuamente la propria forza. Sto lottando e
voglio riuscirci: non mi sento un potenziale talento ma un top
player. Sono già ritenuto il miglior giocatore della Serie A, quando
parto nessuno mi sta dietro, le difese le squarcio inesorabilmente”.
Così non ha parlato Rafael Leao. Il Milan era in svantaggiato
contro il Psg. E ci ha pensato lui a ristabilire con una rovesciata
l'equilibrio nell'universo milanista. Non ha esultato, ha segnato
sotto la curva e ha zittito gli ultras: i duri e puri, gli ortodossi,
i conservatori della tradizione. Ma non si è fermato. Ha deciso che
doveva essere la sua notte. Ha corso, si è involato, ha
letteralmente messo a ferro e fuoco centrocampo e difesa dei
parigini. Ha affondato come e quando ha voluto. Eppure aveva di
fronte un velocista portentoso come Hakimi, lo ha tramortito e
annichilito. E il “milanismo” è salvo. È arrivata la vittoria
che ha scacciato la crisi. La qualificazione è ora possibile.
Risalire in campionato è pure probabile. Che la situazione fosse
oltremodo delicata era palese. E tutti a invocare il
ritorno di Ibra. Il portoghese ha inteso chiarire che solo lui può
fare realmente la differenza. E Mbappé? Calma piatta. Il
francese si è sistemato sulla fascia sinistra e ha offerto una
prestazione normale. Il suo incedere è stato ordinario. Il suo
motto: vorrei stupirvi ma non ne ho tanta voglia, sarà per la
prossima volta. Terminata la gara, Leao è stato lapidario:
“Occhi lucidi? Era la partita che poteva cambiare tutto.
Esultanza? Le critiche mi spingono, voi continuate a parlare e io
parlo in campo”. Ma il tormentone è destinato a riproporsi: il
nostro è o meno un grande campione? È solo la costanza delle
prestazioni che designa un fuoriclasse? E se Leao
fosse un estemporaneo della giocata? La bellezza è tale perché
imperfetta.
Calcio
Leao più forte di Mbappé
Il portoghese rompe l'equilibrio e zittisce i tifosi