Un
punto a Wil non è poi così male. È vero, i sangallesi non vincono da sette
partite e anche ieri sera hanno dimostrato di essere in chiaro deficit di fiducia,
ma muovere la classifica, in questa Challenge League così combattuta, è sempre
una buona cosa.
Detto questo, anche ieri i granata di Benavente, come già succedeva con Chieffo, hanno ribadito una volta di più di avere un serio problema con il gol.
Solo dieci realizzati in 14 partite: decisamente pochi per una squadra che in attacco ha comunque un numeroso parco giocatori.
A conti fatti però, tutti elementi che non hanno il gol nelle loro corde. Matar ieri è partito titolare, ma ha spesso litigato con la palla, mentre Pollero, che così bene aveva fatto quando era entrato in Coppa contro il Sion, non si è ripetuto.
Alounga (nella foto), inserito al posto di Chàcon, è stato ancora una volta più fumo che arrosto, mentre Tosetti ha provato a buttar dentro qualche cross, ma senza troppa fortuna.
Per un’ora, sebbene senza mostrare troppa pericolosità, i granata hanno gestito la partita: buona rotazione di palla e nessun rischio in difesa.
Il Wil, nell’ultimo quarto d’ora, dopo l’ingresso di Muci e soprattutto di Haile-Selassie, fratello dell’ex bianconero, è andato vicino a vincere la gara, prima colpendo un palo e poi con un tiro alto dopo un’uscita mal gestita da Iacobucci.
Sarebbe stato troppo, è vero, ma non in fondo sarebbe stata una di quelle cose che capitano spesso nel calcio: se tu non segni, gli altri prima o poi lo fanno.
E i granata, nonostante tutta la buona volontà del mondo, alla fine devono essere contenti del punto ottenuto.
Finché non si comincerà a buttarla dentro, la sofferenza sarà garantita. Purtroppo.
Detto questo, anche ieri i granata di Benavente, come già succedeva con Chieffo, hanno ribadito una volta di più di avere un serio problema con il gol.
Solo dieci realizzati in 14 partite: decisamente pochi per una squadra che in attacco ha comunque un numeroso parco giocatori.
A conti fatti però, tutti elementi che non hanno il gol nelle loro corde. Matar ieri è partito titolare, ma ha spesso litigato con la palla, mentre Pollero, che così bene aveva fatto quando era entrato in Coppa contro il Sion, non si è ripetuto.
Alounga (nella foto), inserito al posto di Chàcon, è stato ancora una volta più fumo che arrosto, mentre Tosetti ha provato a buttar dentro qualche cross, ma senza troppa fortuna.
Per un’ora, sebbene senza mostrare troppa pericolosità, i granata hanno gestito la partita: buona rotazione di palla e nessun rischio in difesa.
Il Wil, nell’ultimo quarto d’ora, dopo l’ingresso di Muci e soprattutto di Haile-Selassie, fratello dell’ex bianconero, è andato vicino a vincere la gara, prima colpendo un palo e poi con un tiro alto dopo un’uscita mal gestita da Iacobucci.
Sarebbe stato troppo, è vero, ma non in fondo sarebbe stata una di quelle cose che capitano spesso nel calcio: se tu non segni, gli altri prima o poi lo fanno.
E i granata, nonostante tutta la buona volontà del mondo, alla fine devono essere contenti del punto ottenuto.
Finché non si comincerà a buttarla dentro, la sofferenza sarà garantita. Purtroppo.
(Foto Keystone/Golay)