È tornato in pista
anche il Bellinzona, finalmente. Era da ottobre che i granata non
disputavano una partita ufficiale, e la rosa di Davide Morandi non ha
steccato il suo ritorno, anzi. Al Comunale lunedì sera era in visita
la capolista e strafavorita alla promozione Yverdon, e il Bellinzona è
riuscito a fermare i biancoverdi sull’1-1. E se non fosse stato per un
rigore fallito da Rossini ad inizio secondo tempo, i granata
avrebbero anche potuto compiere il colpaccio.
Presente sugli
spalti, il presidente del Bellinzona Paolo Righetti era soddisfatto, sereno, ma anche un po’ frustrato a fine gara: “Potevamo portare a casa i tre
punti, ma il pari è un risultato giusto che mi fa andare a casa
contento. Abbiamo messo in difficoltà la squadra più attrezzata del
campionato e questo ci fa capire che la strada è quella giusta”.
Discorso salvezza
da chiudere bene e in fretta
Se non fosse per la
classifica, che attualmente vede il Bellinzona a 3 punti dalla zona
retrocessione, ci si potrebbe quasi immaginare grandi cose da una
squadra capace di fornire prestazioni del genere. Invece, la realtà
dei fatti è che questa stagione, purché non venga di nuovo
interrotta, la principale preoccupazione del Bellinzona sarà salvarsi :
“È chiaro che un po’ di rammarico
vedendoci capaci di fornire prestazioni del genere c’è. Ma ora
bisogna guardare avanti. Conta salvarci e fare del nostro meglio per
risalire la classifica”, dichiara il
presidente granata.
Nonostante il
risultato positivo contro la capolista, quindi, non c’è da
rilassarsi. Difficile in queste circostanze sbilanciarsi e pensare
già alla stagione che verrà, anche se, come ce lo spiega Paolo
Righetti, in un certo senso è inevitabile : “Per
ora quello che conta è prendere partita dopo partita, ma è
inevitabile che un po’ si pensa alla prossima stagione. Ci saranno
nuovi obiettivi da fissare e lo faremo appena si saprà come andrà a
finire il campionato”.
Secondo il
presidente del Bellinzona queste partite di Promotion League
permetteranno anche, in un certo senso, di ritrovare stabilità sia
sportiva che societaria : “È
importante far vedere che il Bellinzona è vivo e vegeto. Bisogna
creare un impianto di gioco, una struttura sia in squadra che in
società che porti un valore aggiunto all’ambiente granata”.
La rosa, i
giovani, Magnetti e Morandi
Affrontare l’Yverdon
lunedì è stata anche l’occasione di vedere, sul piano della rosa,
quanto scarto ci fosse rispetto a quella romanda. C’è tuttavia da
dire che, con i suoi numerosi ex professionisti in squadra, il
Bellinzona ha giocato bene: “Abbiamo
giocatori di esperienza e giovani promettenti. Questo tipo di
ossatura potrà certamente darci soddisfazioni nel futuro”,
spiega Paolo Righetti. Tra i titolari, appunto, c’era anche Romeo
Morandi, classe 2003, figlio dell’allenatore e alla prima
esperienza a questo livello. Un segnale sicuramente incoraggiante.
Uno che però non
c’era, e non si tratta sicuramente di un’assenza da poco, era il
centravanti Gastón Magnetti. Il principale bomber delle ultime
stagioni si è infatti infortunato di recente : “L’infortunio
di Gas è abbastanza serio, aspettiamo l’esito completo degli esami
standogli vicino. Contro l’Yverdon volevamo proprio farli un regalo
e sono certo che lui è fiero della prestazione dei suoi compagni”
spiega il presidente.
Sul tema
dell’allenatore invece, Righetti è rimasto, come c’era da
aspettarselo, piuttosto misterioso. Sembrano comunque esserci buone
probabilità che Davide Morandi rimanga alla guida dei granata: “C’è dialogo e siamo contenti del suo lavoro. Ora
l’unica cosa che conta è andare avanti un passo alla volta, il
resto è musica del futuro”.
Entro fine mese, il
Bellinzona avrà ben cinque partite per confermare le belle cose
viste contro i vodesi. Il primo di questi appuntamenti sarà già
sabato contro i sangallesi del Brühl, sesti in classifica.