OFFSIDE
Quanti punti interrogativi...
Giocatori non all'altezza, problema mentale o tecnico che ha fatto il suo tempo?
Pubblicato il 16.11.2023 12:39
di L.S.
La Nazionale è ormai un mistero. Non tutto, dopo aver visto la partita di ieri sera contro Israele, può essere spiegato con il clima che regna all’interno della squadra. Le presunte guerre intestine tra Murat Yakin e il capitano Xhaka non possono fare da paravento per delle prestazioni difficilmente spiegabili.
Ieri sera, per 45 minuti, è stata una bella Svizzera. Occasioni a grappoli, un pressing costante e una sensazione di dominio del gioco. E poi diciamocelo, c’è stata anche un pizzico di sfortuna, componente che fa spesso capolino quando le cose vanno male.
Nella ripresa si è invece spenta la luce: Israele colpisce una traversa e ai nostri tremano le gambe. Sarà quello? Chissà. Nessuno sa darsi una spiegazione convincente, nessuno capisce cosa sia realmente successo. Sono passati soltanto 15 minuti tra un tempo e l’altro, eppure, la partita è cambiata in maniera radicale.
Cose che nello sport ovviamente succedono, cose già viste e straviste, anche perché ci sono gli avversari a cui spesso non facciamo mai riferimento. Sbagliando, facendo esercizio di arroganza.
Il gruppo a questo punto è apertissimo e il primo posto in classifica, a due giornate dalla fine, fa pensare che non dovrebbero esserci comunque problemi per chiudere tra le prime due. Magari più per demeriti degli altri che non tanto per meriti propri, a ma questo punto poco importa.
Bisogna staccare al più presto il biglietto per la Germania e poi capire come andare avanti.
Con o senza Yakin? Difficile pensare a un cambiamento nei prossimi mesi, a ridosso di una manifestazione così importante. Sarebbe come affidarsi all’improvvisazione più assoluta. Non è nelle corde della nostra federazione, a meno di clamorosi ma improbabili colpi di scena.
Questa squadra ha dimostrato, tutto sommato, di avere delle qualità, ma soltanto quando gioca al massimo del proprio potenziale può pensare di fare risultato. Altrimenti scade nella mediocrità di questo ultimo periodo, che rimette tutto in discussione, anche la qualità di giocatori che militano in squadre importanti.
A dimostrazione che il confine tra il successo e la sconfitta resta molto sottile e che i dettagli su cui lavorare, dentro e fuori dal campo, sono fondamentali. Ora però bisogna capire come agire e farlo al più presto.
(Foto Keystone/Gillieron)