HOCKEY
Ambrì e Lugano volano
12 punti nel weekend e una sensazione di forza e solidità: per ora difficile chiedere di più
Pubblicato il 19.11.2023 08:50
di Marco Maffioletti
Un weekend da sogno per l’hockey ticinese. Quattro partite sinonimo di 12 punti per Lugano e Ambrì. Una posta piena per certi versi clamorosa e che ben fotografa il momento decisamente positivo attraversato dalle due squadre. L’Ambri è reduce da sette vittorie consecutive e occupa il quarto posto in classifica con 38 punti. Il Lugano è appaiato ai leventinesi, ed è in quinta piazza, visto che ha disputato una partita in più dei rivali cantonali. Il finesettimana è stato forse l’apice fin qui per le due compagini. Il Lugano si è concesso il lusso di espugnare la pista dei campioni in carica del Ginevra. Dopo un primo tempo difficoltoso, i bianconeri sorretti da un ottimo Koskinen, hanno trovato la forza per reagire e girare la contesa. Il vero colpo da maestro è però forse ancora di più la vittoria ottenuta sabato contro il Davos davanti al pubblico amico. Contro un avversario che la sera prima aveva riposato, a dispetto di un Lugano costretto a tornare da Ginevra nelle ore piccole della notte, o per meglio dire alle luci dell’alba. Insomma per nulla evidente vincere con questi presupposti. Nelle file dei sottocenerini, oltre ai soliti noti, da segnalare le ottime prestazioni del difensore Bernd Wolf: solido dietro, l’austriaco, dotato di licenza elvetica, sta probabilmente giocando il miglior hockey della sua carriera ed riuscito pure a fornire un assist a Ginevra e a segnare un gol contro il Davos. Si parla poco di lui, ma merita molta considerazione. Una citazione la merita pure Luca Fazzini. Dopo un digiuno durato 11 partite, il numero 17 si è sbloccato segnando una rete contro i romandi e siglando una doppietta contro i grigionesi.
Sul fronte biancoblù, dopo aver “seppellito” il Berna con una partenza bruciante, è arrivato il successo in trasferta sul ghiaccio del sempre temibile Ajoie. La partita contro il fanalino di coda era la classica trappola. Spacek (autore di un assist capolavoro per Eggenberger) e compagni dopo un ottimo avvio, hanno dovuto soffrire. Bisogna dare atto ai giurassiani di non avere mai mollato e dare credito alla loro reazione. Non è forse stata la miglior prestazione stagionale per i sopracenerini, ma appunto, avere la capacità di soffrire, resistere e riuscire a portare a casa la posta piena è un merito, un segnale di maturità. La costanza portata sul ghiaccio in queste ultime settimane è davvero impressionante. Lo staff tecnico riesce a gestire alla perfezione la rosa e le scelte si rivelano praticamente tutte azzeccate. In questo senso non era evidente la decisione di lasciare fuori Formenton contro l’Ajoie, dopo la signora performance sfoderata nella sfida casalinga al cospetto del Berna condita da una doppietta. Insomma, Luca Cereda e il suo staff sembrano attualmente avere la bacchetta magica, ma non è così, anche perché le magie in fin dei conti sono illusioni e non esistono. Ora in Leventina bisognerà essere abili a trovare il giusto mix tra un sano entusiasmo su cui cavalcare l’onda e il restare con i piedi per terra. Una cosa è però sicura, il preziosissimo e bellissimo fieno messo in cascina è lì, e nessuno lo potrà portare via. 
(Foto Keystone/Piccoli)