Quando,
nelle prove libere del terzo Gran Premio statunitense stagionale
(vinto, manco a dirlo, da Max Verstappen, al diciottesimo trionfo su
ventuno corse disputate), Carlos Sainz ha danneggiato gravemente la
sua Ferrari per aver urtato un tombino, il nostro pensiero è corso
immediatamente allo youtuber Lambrenetto (al secolo il lecchese
Lorenzo Lambrughi) e ai suoi video sui tombini ticinesi, che il
videomaker italiano vorrebbe promuovere addirittura ad attrazione
turistica, vista la meticolosità con la quale questi manufatti
vengono costruiti e mantenuti. Insomma: Paradiso sarà sicuramente
meno glamour di Las Vegas, senza dubbio. Però, nel Sottoceneri, il
pilota spagnolo non avrebbe certamente danneggiato la propria
monoposto in quel modo. E, diciamolo, il Casinò c'è anche in riva
al Ceresio. Peccato il divieto di correre gare motoristiche
tradizionali in Svizzera, insomma: altrimenti, si poteva fare un
pensierino alla candidatura. Magari, mandando all'entourage Ferrari
un video sui tombini a livello. A parte le battute, la penalizzazione
di 10 posizioni per lo spagnolo, costretto a sostituire la batteria a
causa del danno subito, è apparsa ingiusta, perché il pozzetto
stradale è da considerarsi un'insidia, un trabocchetto invisibile, a
differenza di un cordolo o di un altro ostacolo fisso posto sul
circuito. La prova di ciò che affermiamo è che il manufatto
difettoso ha danneggiato parecchie monoposto. Non sappiamo se lo
spagnolo sarebbe riuscito a duellare per la vittoria: ma visto
l'ottimo secondo posto di Charles Leclerc, che si è battuto alla
pari con Sergio Pérez, sopravanzandolo nel finale, non si può
escludere che avrebbe potuto dire la sua per un posto sul podio. E in
una lotta per il secondo posto nel titolo costruttori che,
probabilmente, si risolverà sul filo di lana (la Mercedes sopravanza
ormai la scuderia del cavallino di sole 4 lunghezze), ogni punto
diventa importante. In ogni caso, l'iberico è riuscito ad arrivare
davanti alle due monoposto della scuderia germanica: un bel segnale
in chiave futura. 40 anni dopo, tombini a parte, Las Vegas ha
comunque regalato una notte (mattino a orari svizzeri) decisamente
divertente. Sorpassi ed emozioni non sono certo mancati, con qualche
delusione. Lando Norris, protagonista nelle ultime gare, è uscito,
con tanto d'intervento della Safety Car. Il suo compagno di squadra
Oscar Piastri non è andato invece oltre il decimo posto, pur avendo
fatto segnare il giro più veloce in gara. Male anche Fernando Alonso
(nono), mentre il compagno Esteban Ocon, anche lui con una sola
fermata ai box come Charles Leclerc, è giunto al quarto posto. Solo
settima e ottava posizione per le Mercedes, rispettivamente con Lewis
Hamilton e George Russel: un passo indietro per le Frecce d'argento,
più lente in prova e in gara delle Ferrari. Soddisfazione,
ovviamente, nel clan emiliano, dove è forte la sensazione di aver
ridotto il gap con la scuderia dominatrice. Vedremo cosa accadrà ad
Abu Dhabi. Non possiamo dire che ci aspetta un finale di campionato
emozionante, a meno di volersi esaltare per la corsa al secondo posto
del mondiale costruttori. Certo, tutto va visto in funzione della
prossima stagione: un'eventuale crescita delle monoposto avversarie
della Red Bull va vista come i tentativi riusciti di migliorare le
prestazioni, in vista della macchina che sarà in gara il prossimo
anno. Su Las Vegas, va detto che, tombini a parte, ha sicuramente
regalato spettacolo, in linea con le aspirazioni della città, che si
sta candidando come capitale statunitense dello sport. Certo, un
tombino malandrino proprio davanti all'Hotel Bellagio non può che
portarci, inevitabilmente, alle nostre latitudini. E ai manufatti di
questo tipo messi in opera a Lugano, che non hanno mai danneggiato le
Ferrari di residenti e turisti. Ditelo a Frédéric Vasseur.
Automobilismo

Il tombino di Las Vegas
Un Gran premio dove sorpassi ed emozioni non sono certo mancati