Calcio
Messi non voleva giocare
Scontri e caos, Brasile-Argentina non si doveva disputare
Pubblicato il 22.11.2023 07:49
di Red.
L'Argentina prolunga la crisi del Brasile, batte, fuori casa, il suo eterno rivale. La Selecao incassa la sua terza sconfitta consecutiva. E la partita passerà alla storia e non per la vittoria dell'Albiceleste. È l'ennesima sconfitta del calcio a causa di quello che è successo sugli spalti. Non si sarebbe dovuto giocare. La rivalità ha oltrepassato, ancora una volta, il limite. Il Maracanà era strapieno, numerosi i giovani che erano andati allo stadio per assistere a uno scontro che si annunciava emozionante. Invece una parte degli spettatori, che non possono essere chiamati tifosi, ha deciso altrimenti. La tensione è divenuta subito padrona del campo, falli e cartellini non sono mancati. Nessun tiro in porta e il proverbiale virtuosismo sudamericano è stato sostituito da un continuo scontro campale sul terreno di gioco. Messi ha subito un infortunio muscolare, la pulce ha deciso che doveva resistere, è rimasto in campo nonostante le precarie condizioni fisiche. Ha vinto l'Argentina, grazie a un gol del difensore Otamendi. La rete è giunta nel secondo tempo. E poi il resto. O meglio è necessario riavvolgere il nastro. Tutto è cominciato dopo l'esecuzione degli inni nazionali. Una rissa tra brasiliani e argentini ha costretto l'arbitro a rimandare di quasi mezz'ora il fischio d'inizio. I giocatori argentini si sono avvicinati agli spalti per calmare gli animi. Ma niente: è intervenuta la polizia. Vista la situazione Messi ha ordinato ai suoi compagni di lasciare il campo. Secondo alcuni media argentini il campione ha inteso protestare per la durezza delle forze dell'ordine nei confronti dei tifosi ospiti. Fermi, invece, i giocatori brasiliani. Nelle tribune si è visto di tutto: corse per scappare; scontri fisici virulenti; seggiolini che volavano. Messi si è fatto sentire con un messaggio: “Una grande vittoria al Maracanà, anche se sarà segnata dalla repressione contro gli argentini ancora una volta in Brasile. Questo non può essere tollerato, è una follia e deve finire subito”.
(Foto Keystone)